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Politica

Crisi di governo, Renzi attacca ancora l’esecutivo e flirta con il centrodestra

Matteo Renzi, leader di Italia viva, continua ad avanzare la sue pretese sul Recovery Fund e a flirtare con i partiti all’opposizione.

Matteo Renzi, leader di Italia viva. Credit: Matteo Renzi Facebook

È durata – quasi letteralmente – da Natale a Santo Stefano la tregua armata tra Matteo Renzi, leader di Italia viva, e il resto della maggioranza. Da domenica 27 dicembre il senatore di Rignano ha ricominciato a far parlare di sé e della sua intenzione di far cadere il governo Conte II. Non solo. Le ultime dichiarazioni attribuite all’ex premier sembrano essere lapidarie e definitive: L’esperienza del Conte 2 per me è già archiviata. Se volete discutiamo sul dopo“, avrebbe detto Renzi. E alla luce di queste parole, la crisi sembra essere una certezza.

Come Renzi potrebbe innescare la crisi di governo

Le vere intenzioni dell’ex sindaco di Firenze saranno ufficialmente svelate lunedì 28 dicembre alle ore 18, quando si svolgerà la conferenza stampa in Senato, convocata dal leader di Italia viva per annunciare il suo pacchetto di misure e osservazioni sul Recovery Fund. Se il politico toscano dovesse presentare un documento in cui detta condizioni senza facoltà di replica da parte del resto della maggioranza, l’esecutivo si troverebbe in forte difficoltà. E sembra proprio che accadrà, visto che l’ipotesi più plausibile al momento è che Renzi e i suoi presentino un pacchetto sul Recovery irricevibile già in partenza e ricco di obiezioni alla bozza stilata dalla presidenza del Consiglio, Giuseppe Conte.

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Il flirt di Renzi con il centrodestra

Che a Renzi non dispiacciano le intese con il centrodestra si sa dal 2014, anno del primo patto del Nazareno. Tanto che verso metà novembre si era vociferato di una possibile seconda alleanza con Forza Italia. Ma il flirt del partito dell’ex dem con l’opposizione non si è limitato a questo. Durante le dichiarazioni di voto che hanno preceduto il via libera della Camera alla legge di bilancio 2021, il renziano Mauro Del Barba ha strizzato l’occhio al centrodestra: “Nei pochi giorni che ci sono stati concessi abbiamo lavorato bene, maggioranza e opposizione”, ha detto. E nell’affermarlo si è scagliato contro Palazzo Chigi, accusando il governo di aver consegnato il testo al Parlamento “con un ritardo mai visto nella storia della nostra Repubblica”. Un altro elemento in favore della destra è stato il costante richiamo alla figura di Mario Draghi che tanti all’opposizione vedrebbero bene alla guida del Paese al posto di Conte.

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L’opzione di un rimpasto

Neanche la possibilità di un rimpasto di governo sembra poter più fermare Renzi. Il leader di Iv ormai sarebbe determinato a innescare la crisi, ma a quale scopo? Forse dare vita a “un’altra maggioranza”, in sinergia con il centrodestra. Oppure cambiare il presidente del Consiglio. Ma, stando a quanto riporta Il Fatto Quotidiano, una delle opzioni più plausibili sembra l’intenzione di occupare la poltrona di Paola De Micheli, ministra delle Infrastrutture in quota Pd, “che muove più di una pedina e gestisce più di una poltrona”.

Giuseppe Conte, presidente del Consiglio. Credit: Giuseppe Conte Facebook

Anche perché andare al voto è l’ultima cosa da fare per un partito come Italia viva, che nei sondaggi non arriva al 4 per cento. A Renzi l’ha ricordato anche Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che alla crisi di governo ha contrapposto un’unica soluzione: le elezioni anticipate. Alle affermazioni di Franceschini, l’ex premier ha risposto durante un intervento a L’Aria Che Tira, su La7: Non andremo al voto perché penso che ci sia una maggioranza in Parlamento. Se qualcuno pensa di minacciare il voto fa un atto sbagliato. Franceschini non è il presidente della Repubblica né il Ribery della politica”.

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