Rimpasto? Conte: “Disponibilità al confronto, ma Iv non detti condizioni”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in collegamento con la trasmissione Accordi e Disaccordi su Nove, ha parlato del rimpasto.

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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in collegamento con la trasmissione Accordi e Disaccordi, su Nove. Credit: YouTube

Un’apertura nei confronti del rimpasto di governo. È avvenuto mercoledì 16 dicembre, durante la trasmissione Accordi e Disaccordi, su Nove. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ospite del programma, ha finalmente confermato le indiscrezioni che parlavano di rimpasto dalla metà di novembre. “Il rimpasto può essere oggetto di confronto”, ha detto il premier in diretta. E ha spiegato poi: “Se ci sono richieste dalle forze politiche bisogna bisogna ascoltare e comprendere. Da parte mia c’è massima disponibilità a comprendere, dopo di che ci riuniremo e lo vedremo”.

Il motivo dell’apertura al rimpasto

Ma perché finora il rimpasto era stato negato dalle forze di maggioranza – fatta eccezione per Matteo Renzi, leader di Italia viva che ha sempre palesato la sua volontà – e soprattutto dal numero uno di Palazzo Chigi? Forse perché all’interno dell’esecutivo si voleva prima provare a ricucire i rapporti. Ma tra le stilettate di Renzi al governo e gli attacchi dei pentastellati all’ex sindaco di Firenze, la frattura sembra ormai troppo profonda. E, ha sottolineato Conte, “un governo non può andare avanti senza la fiducia di tutte le forze politiche di maggioranza. Ciascuna forza politica ha la massima dignità. Se non ci fosse questo sostegno, è inutile sottolineare quali sarebbero le conseguenze”. In poche parole: il governo cadrebbe.

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“Se si pongono condizioni significa che non c’è fiducia”

Il premier quindi ha aperto al rimpasto, ma in cambio non vuole più sentire ultimatum da Renzi. Come Conte si mostra disponibile al confronto con i partiti che spingono per un cambio di poltrone, così anche i renziani devono essere collaborativi e abbandonare il piede di guerra. Ad esempio, sul tema più caldo dello scontro tra Italia viva e il resto della maggioranza, il presidente del Consiglio ha detto “se ci sono proposte alternative, che garantiscano l’obiettivo di salvaguardare speditezza e capacità di spendere, ben vengano”. L’importante è che tutto avvenga in un clima di fiducia reciproca. “Italia Viva è una componente essenziale di questo progetto politico, dobbiamo affrontare i problemi nel merito, dirci le cose che non vanno e non parlare in televisione, ha aggiunto, specificando che da parte di Iv porre condizioni da prendere o lasciare sarebbe sbagliato nel merito, “vuol dire che non si può collaborare. Sarebbe una grave irresponsabilità fermarsi per un mancato chiarimento”. 

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