Cingolani: “Senza riforme si cade, approccio su ambiente deve cambiare”

Roberto Cingolani avverte: “L’approccio deve cambiare, sennò si cade”. Il ministro della Transizione ecologica si è soffermato in merito ai rischi della mancanza di un progetto serio di difesa dell’ambiente. La necessità delle riforme, inoltre, è legata all’ottenimento delle risorse del Pnrr.

Roberto Cingolani, ministro della Transazione ecologica – meteoweek.com

L’approccio deve cambiare“. A dirlo è Roberto Cingolani, ministro della Transazione ecologica del Governo di Mario Draghi, in un’intervista concessa a Il Foglio. “Per anni, la difesa dell’ambiente è stata trasformata, mi verrebbe da dire spacciata, per una difesa dell’esistente ed è stata trasformata in qualcosa da mettere in contrapposizione con il progresso, con la crescita, con il benessere“. È per questa ragione che l’ex direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova sta cercando di mandare avanti un processo di crescita. “L’approccio nuovo, quello che stiamo tentando, penso possa essere questo: fare dell’ambiente un volano della crescita, non della decrescita, e superare la stagione in cui difendere l’ambiente coincideva con il dire no a tutto e coincideva non con il sostenere la crescita ma con il mantenere le cose come stanno“.

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I progetti di Roberto Cingolani si riversano in parte del Pnrr trasmesso al Parlamento nelle scorse settimane. “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è stato costruito anche seguendo questo spirito: mettere la protezione dell’ambiente non al servizio dello status quo ma al servizio dell’innovazione e dunque della crescita“, ha sottolineato. Esso sarà fondamentale per ottenere le risorse a disposizione. “Il Pnrr è un contratto con un soggetto che ci finanzia, chiamato Europa, e se si vogliono i soldi che abbiamo detto di volere non c’è alternativa a fare tutte le riforme che abbiamo promesso di fare. Dopo di che non so bene quello che succede nei partiti, ma so bene quello che succede in Consiglio dei ministri“.

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Da qui l’appello al Governo a promuovere le riforme. Esse sono indispensabili al fine di evitare una caduta. “E qui posso dire senza dubbio che tra i ministri che fanno parte del Consiglio c’è la piena, totale e chiara consapevolezza che il Pnrr è come una bicicletta: se si smette di pedalare, il paese si ferma e i soldi non ci sono più. E chi non vuole fare le riforme è come se volesse togliere un po’ di terreno da sotto i nostri piedi e da sotto le nostre ruote. E quando si inizia a correre, e si prende velocità, rimanere senza attrito – ha concluso Roberto Cingolani – è particolarmente pericoloso“.

Chiara Ferrara

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