In Italia metà dei ricercatori sono donne, oltre la media europea. Verso la parità retributiva

In Italia quasi la metà dei ricercatori sono donne. Dato superiore alla media europea, ma quasi nessuna è al vertice.

In Italia quasi 5 ricercatori scientifici su 10 sono donne. Il report “Gender in research” di Elsevier – uno dei più importanti editori scientifici del mondo in ambito scientifico – mostra ottimi risultati. Il nostro Paese ha una percentuale di presenza femminile del 44% e procede verso la parità di genere nel campo della ricerca. Lo studio, che prende in esame la partecipazione delle donne nel campo della ricerca in tutti i paesi europei. L’Italia una presenza femminile sopra la media Ue, ferma al 39%, e ben oltre la Danimarca (35%). Performance da podio quella dell’Italia, seconda solo al Portogallo e alla Spagna che toccano il 48%.

Un altro dato fondamentale è la retribuzione. Non è solo la presenza delle italiane ad avviarsi verso la parità di genere. Ma il nostro Paese si dirige verso una parità retributiva. Nel settore della ricerca è avanti rispetto al resto d’Europa anche in termini di retribuzione. Il pay gender gap, seppure presente – siamo intorno a una differenza fra salario maschile e femminile del 7% circa. Il settore della ricerca rispecchia comunque l’andamento dell’intera economia – è la metà rispetto alla media europea (oltre il 15%) e ancora una volta inferiore a quello della Danimarca (di poco sotto al 20%).

L’Italia procede verso l’uguaglianza nel campo della ricerca anche nelle discipline STEM. Qui le donne che firmano per la prima volta una pubblicazione aumentano con costanza. Un aumento confermato in tutta Europa. Infatti, se in media in Ue fino al 2003 la percentuale di ricercatrici su scienza, tecnologia, matematica e ingegneria che avviavano la propria carriera restava poco sopra il 20% (negli stessi anni l’Italia era già ben oltre il 30%), oggi anche a livello europeo questa percentuale è quasi raddoppiata, arrivando al 40%, mentre il nostro paese è di poco sotto al 50%.

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La rappresentanza femminile supera addirittura quella degli uomini fra i candidati ai dottorati (52%). Nel terziario avanzato, fra gli impiegati e i tecnici, le donne che svolgono queste professioni in Italia sono quasi il 60%, contro una media Ue di poco al di sopra del 50%. Siamo invece sotto la media quando ad essere censite sono le posizioni apicali degli istituti di ricerca, dove le donne hanno poco più del 20% di rappresentanza (il resto d’Europa è comunque sopra di pochissimi punti), o i ruoli di scienziate e ingegnere dove la presenza femminile è di poco sopra al 30%, con una media Ue oltre il 40%.

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Per quanto riguarda la ricerca in ingegneria, l’Italia è ben sopra la media europea: tra il 2014 e il 2018 erano donne il 25,5% dei ricercatori in quel settore, a fronte di una media Ue negli stessi anni del 20,7.