Giorgia Meloni invoca il cambiamento: “Non c’è solo l’attuale assetto politico, sì a modello confederale”

In una lettera al “Corriere della Sera”, la leader di FdI Giorgia Meloni fa il punto sull’attuale scenario politico europeo.

“Sostenere che esista vita solo nell’attuale equilibrio non è rispettoso nei confronti di milioni di europei che si identificano in una diversa visione politica circa la sua integrazione”. A dirlo, in una lettera inviata al Corriere della Sera pubblicata questa mattina, è stata Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia ha invocato una nuova visione d’Europa, la stessa invocata da milioni di europei. Parla del modello confederale, alternativo al modello federalista che sia adatta ad “una Ue che condivida le grandi sfide e lasci maggiore libertà nelle questioni più prossime alla vita quotidiana dei cittadini”.

Un modello che avrebbe tutto il diritto di esistere e che non è affatto un “modello eretico”. Anzi una visione che ha avuto da sempre pieno diritto di cittadinanza, ancor prima dei Trattati di Roma del 1957. La Meloni, così, richiama la storia: “Un modello che ancora rivendichiamo: è il sogno di Charles De Gaulle, che parlava di una comunità di Stati liberi e sovrani. È l’Europa delle patrie che la destra italiana ha sempre incarnato e che anche Fratelli d’Italia oggi interpreta”, sottolinea la leader di Fratelli d’Italia.

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Meloni, forte dei consensi relativi agli ultimi sondaggi, avanza con le ipotesi per l’Europa: “Ciò che caratterizza FdI non è certo un nazionalismo ostile. Denunciamo, da patrioti, un assetto europeo incentrato oramai sullo strapotere di un asse franco-tedesco che sta progressivamente minando la coesione tra gli Stati europei e penalizzando in particolare l’Italia”. Oggi, infatti, gli europeisti non reputano più un problema lo strapotere tedesco, anche se è proprio questa la principale causa della Brexit e delle tensioni all’interno dell’Unione europea.

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“Merkel, Macron, Ppe e Pse, fuori da questo perimetro non è possibile esprimere un governo in Italia. Una tesi che viene sostenuta con sempre maggiore insistenza da firme autorevoli e dalla sinistra italiana in costante crisi di identità e di consenso, ma rimane molto distante dalla realtà dei fatti”, ha proseguito Meloni ricordando la sua recente elezione a presidente dei Conservatori europei, formazione che racchiude 40 partiti europei e occidentali.

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