Bere tè abitualmente per anni… allunga la vita. Lo dimostra uno studio pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology. Ma è meglio il tè nero o il tè verde? La ricerca spiega anche questo.
Bere tè almeno tre volte alla settimana allungherebbe la vita migliorando la salute. Lo suggerisce uno studio pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology, rivista dell’European Society of Cardiology (ESC).
Qui gli studiosi svelano che il consumo regolare di tè si associa ad una riduzione dei rischi di soffrire di malattie cardiovascolari, allungando in generale la vita. Tra quelli più comuni, sembra che il tè verde abbia notevoli proprietà.
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno analizzato un gruppo di persone così suddivise: bevitori di tè abituali, cioè che assumevano tè da tre a più volte a settimana, e bevitori di tè non abituali, meno di tre volte a settimana.
I partecipanti allo studio sono stati analizzati per circa 7 anni, e in questo periodo gli studiosi hanno notato che il consumo abituale di tè si associava a una migliore salute e ad una migliore aspettativa di vita.
Dalla ricerca si è potuto evidenziare che bere tè per almeno tre volte a settimana si collega ad un minor rischio di incorrere in malattie coronariche e ictus.
Rispetto a chi non ne assume, chi consuma tè abitualmente avevano un rischio del 20% inferiore di soffrire di malattie cardiache e ictus, con un rischio di morte da malattie improvvise o degenerative più basso.
Il mantenimento di questa abitudine per lunghi periodi, produce benefici più evidenti. Il motivo lo si rintraccia nei composti bioattivi del tè (polifenoli), che non si conservano nel corpo a lungo, quindi per ottenere l’effetto cardioprotettivo desiderato occorre assumere il tè per un lungo tempo e abitualmente.
Gli autori dello studio si sono inoltre chiesti quale fosse il tè che donasse i maggiori benefici: il tè verde o il tè nero? Dunque, dagli studi si è potuto valutare che il tè verde si associa a rischi inferiori di circa il 25% di sviluppo di malattie cardiache e ictus.
Il tè verde infatti costituisce una ricca fonte di polifenoli, mentre invece il tè nero è totalmente fermentato, e ciò fa perdere a queste componenti i loro effetti antiossidanti. Il tè nero tra l’altro, spiegano gli esperti, viene spesso servito con il latte, e ciò contrasta i principi benefici dei polifenoli sul sistema cardiovascolare.
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