Brasile: 18 morti e almeno 40 dispersi su un battello che si ribalta vicino al Rio delle Amazzoni

È ancora in corso l’indagine da parte delle autorità fluviali brasiliane sul disastro che ha portato al recupero di 18 vittime nelle acque limacciose dello Jari, uno degli affluenti del Rio delle Amazzoni.

Bilancio incerto

Il quadro non è ancora assolutamente chiaro: da due giorni le autorità e le forze di pronto intervento brasiliano stanno cercando di chiarire quanto sia accaduto a bordo del battello Anna Karoline 3, salpato da Santana (Stato di Amapà) e diretto a Santarém (Stato di Parà) con non meno di un centinaio di persone a bordo. L’incidente sarebbe avvenuto due giorni fa ma solo in queste ultime ore si è riuscito a capire che cosa sia realmente accaduto e, soprattutto, quale sia il disastroso bilancio in termini di vite umane.

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Le vittime certe

Si parla di non meno di diciotto morti, che sono i corpi ripescati senza vita dal giume. Ma i dispersi sarebbero ancora più di quaranta: quarantasei invece le persone salvate dai traghetti di passaggio e dai soccorritori che stanno ancora cercando di dragare le acque del Jari, uno degli affluenti più importanti del Rio delle amazzoni. L’Anna Karoline 3 era quasi al completo, ed era salpato in perfetto orario da Santana per attraversare il fiume e dirigersi verso Santarem. Lo Jari è uno degli affluenti di sinistra del Rio delle Amazzoni, scende da nord a sud con acque ampiamente navigabili e il suo punto di affluenza è quasi in corrispondenza con le foci del fiume dove il traffico di battelli, traghetti e barche è molto grande e confuso.

Il battello

L’Anna Karoline 3 è un battello con una trentina di anni di vita che da sempre sale e scende il corso dello Jari trasportando soprattutto persone e piccoli quantitativi di merci. Non è abilitato, come molti traghetti più grandi, al trasporto di auto e camion. É  economico e per questo molto utilizzato soprattutto dalle famiglie e dai contadini che portano verso i mercati le proprie merci.

La dinamica

Stando ad alcune testimonianze a un certo punto il traghetto avrebbe cominciato ad imbarcare acqua. Una delle persone a bordo, che è riuscita a mettersi in salvo, avrebbe ripreso la scena di alcuni ambienti quasi completamente allagati con un telefonino. Solo allora, a bordo, si sarebbe diffuso il panico.

Quasi tutti i passeggeri avrebbero cercato di portarsi su un lato dell’imbarcazione che si stava pesantemente inclinando e, a quel punto, il battello si sarebbe del tutto ribaltato. Sono stati momenti di grande confusione. I soccorsi, purtroppo, non sono stati così tempestivi. C’è molta incertezza anche su quante fossero realmente le persone a bordo. I passeggeri tratti in salvo, al momento, sarebbero stati quarantasei, diciotto i corpi recuperati.

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Le indagini

Il comandante della nave, che è stato fermato dalle autorità dello Stato di Amapà per l’istruttoria, ha detto che l’incidente sarebbe stato provocato da alcune fatte folate di vento che avrebbero causato la caduta di molti passeggeri in acqua negando che il battello non sarebbe stato sicuro o che, addirittura, avrebbe imbarcato dell’acqua. Tre i traghetti che si sono fermati nei pressi della sciagura e che sono riusciti pescare i primi superstiti.

Secondo il portavoce del governatorato dell’Amapà si tratta di una delle più gravi sciagure fluviali mai accadute nelle acque navigabili dello Stato.