E’ morto a Fano all’età di 83 anni Italo Nannini, il fondatore di ‘L’Africa chiama’, onlus attiva da oltre 20 anni in progetti di solidarietà in vari Paesi africani.
Scompare a 83 anni un punto di riferimento per molti paesi dell’Africa, un amico dei più deboli che ha fatto della solidarietà la sua missione. Italo Nannini, era stato il fondatore di ‘L’Africa chiama’, una onlus attiva da oltre 20 anni in progetti di solidarietà in vari Paesi africani come il Kenia, lo Zambia, la Tanzania. Era stato anche l’ideatore della Settimana Africana regionale. Lo scorso anno aveva ricevuto dal Comune di Fano il premio ‘Fortuna d’oro’. Stava male da qualche tempo e ieri mattina era stato ricoverato per un peggioramento delle sue condizioni. Nel pomeriggio il decesso. Al momento non è possibile sapere se a provocare la morte sia stato il contagio da Covid-19, per questo bisognerà attendere l’esito del tampone.
“Un uomo capace e intuitivo – il ricordo del sindaco di Fano, Massimo Seri – in grado di fare uscire il meglio da ogni persona con la quale si trovava ad interagire, sempre con quel suo modo pacato ed educato per il quale era impossibile non volergli bene. Questo era Italo Nannini, un uomo che con la sua associazione fondata nel 1990, l’Africa Chiama, ha reso tutti noi più umani mettendoci a confronto con una realtà apparentemente tanto distante ma che lui e i suoi collaboratori sono sempre stati in grado di farci vedere con occhi diversi.
La sua abnegazione – continua il primo cittadino marchigiano – la sua forza di volontà, il suo spirito di sacrificio e la sua generosità lo hanno portato in 30 anni a costruire cose meravigliose in Zambia, Kenya e Tanzania e ad aiutare migliaia di persone, specialmente bambini, per cui Italo aveva un affetto smisurato. A lui va dato il merito anche di aver ideato la Settimana Africana Regionale che in 22 anni ha portato in tutta la Regione, in modo particolare a Fano, testimonianze dal “continente nero” mettendoci a confronto con una situazione, quella dei flussi migratori, quanto mai attuale in questo periodo. Un uomo buono, talvolta timido, ma grintoso e caparbio tanto da costruire scuole, strutture sanitarie e case e da essere sempre in prima linea, fino all’ultimo, come lo scorso dicembre quando raccontò alla comunità fanese l’ultimo progetto de L’Africa Chiama, il centro di Maternità “Shalom” in Zambia che come Comune abbiamo appoggiato e sostenuto, ammaliati e affascinati da quello che Italo e i suoi collaboratori stavano mettendo in piedi.
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