Coronavirus, Css ritiene che la strada per sconfiggere il morbo sia giusta ma non bisogna cambiare strategia. E avverte sulla prevenzione di nuovi focolai
Un ritorno alla normalità che avverrà gradualmente. È questo lo scenario paventato dal Css (Consiglio Superiore Sanità).
Franco Locatelli, presidente del Css, sostiene che la direzione presa dall’Italia verso l’uscita dall’emergenza è giusta, a patto che non si cambi strategia. Ci vorrà sicuramente tempo per esserne completamente fuori, ma l’obiettivo principale è contenere l’epidemia prevenendo il formarsi di altri focolai come quelli formatisi al Nord.
Secondo una statistica eseguita dall’Istituto Einaudi per l’Eief, basata sui dati forniti dalla Protezione Civile, potrebbe esserci un azzeramento dei contagi da Covid-19 intorno al 5 e 16 maggio.
In Lombardia, il numero di infetti che necessitano terapia intensiva è notevolmente diminuito, rispetto al 14-15 marzo scorsi. Secondo gli ultimi dati del 29 marzo, la prima regione che potrebbe vedere contagi azzerati è il Trentino Alto Adige. Il 7 aprile seguirebbero Liguria, Umbria e Basilicata, poi Valle D’Aosta l’8.
La Puglia il 9 aprile, Friuli, il 10, l’Abruzzo l’11, Veneto e Sicilia il 14 aprile, Piemonte il 15, Lazio il 16, Calabria 17, Campania 20, Lombardia 22, Emilia Romagna 28 aprile e infine la Toscana il 5 maggio.
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