Coronavirus, salgono le vittime nel Regno Unito: oltre 1400 decessi

Non si arrestano i casi di decesso da coronavirus nel Regno Unito: salgono a 1.408 le vittime colpite dal Covid-19. Al momento, i casi di infezione totale si attestano a 22.141.

coronavirus regno unito
foto via CNBC

Il bilancio delle vittime del coronavirus nel Regno Unito continua a crescere, e secondo gli ultimi rilevamenti si attesterebbe a 1.408 decessi. Il Dipartimento della sanità e dell’assistenza sociale ha appena pubblicato i dati sui test Covid-19 nella giornata di oggi, e ha confermato inoltre come già 134.946 persone sarebbero state sottoposte al tampone e 22.141 sarebbero infine risultate positive.

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Soltanto in Inghilterra i decessi sono stati 159, portando dunque il bilancio totale della nazione a 1.284. Questo, per lo meno, secondo i dati rilasciati qualche ora fa dal Nhs England, il Servizio sanitario inglese.

Sempre secondo quanto confermato dal Nhs, i nuovi decessi riguarderebbero pazienti con un’età compresa tra i 32 anni e i 98 anni e tutti relativamente in buona salute; tranne per 4 di loro (di età compresa tra i 56 anni e gli 87 anni), che invece soffrivano già di diverse patologie preesistenti.

Coronavirus, gli ultimi aggiornamenti dal Regno Unito

Secondo quanto riporta il Telegraph, Patrick Vallance, GCSA del Regno Unito, si ritiene soddisfatto del comportamento operato dai connazionali, che stanno aderendo alle misure precauzionali e restrittive disposte di recente a seguito della pandemia. “C’è stato un netto calo dei punti di aggregazione, in quanto l’uso dei trasporti pubblici è ormai in diminuzione”, afferma Vallance. E questo è senz’altro un punto a favore nella lotta contro la pandemia.

Tuttavia, è stato riscontrato (come era prevedibile) un aumento del numero di casi di contagio di Covid-19 a partire dal mese di marzo. Ciò che Vallance auspica è che le misure adottate di recente possano quanto meno ridurre le vittime dell’epidemia, così come ridurre il numero dei pazienti che potrebbero aver bisogno di ricoveri negli ospedali.

Patrick Vallance
Patrick Vallance, foto via BBC

“Prevediamo che le misure in atto ridurranno il numero di casi nella comunità. Non dovremmo prestare attenzione alle ‘differenze quotidiane’ nelle morti e nei test”, ha affermato oggi il GCSA alla stampa. Punto focale, al momento, è infatti quello di seguire le misure restrittive alla lettera, così da evitare danni ingenti soprattutto al sistema sanitario già molto provato.

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Misure che, comunque, non hanno ancora previsto una “data di scadenza”. Alla domanda dei giornalisti in merito alla fine delle restrizioni disposte nel Regno Unito dal governo, infatti, Vallance ha riposto che sì, stanno funzionando – “stanno avendo un effetto molto grande sulla limitazione dei contatti interpersonali ” – ma rimane comunque “prematuro” fissare un limite di tempo entro il quale interromperle.

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