Sassari: stuprata in spiaggia mentre fa jogging, lui ha 16 anni

Incubo per una donna di 40 anni de La Maddalena, in provincia di Sassari, aggredita alle spalle da un sedicenne che ha provato ad ucciderla.

Dramma in sud Italia, a La Maddalena, in provincia di Sassari dove una donna di 40 anni è stata aggredita mentre faceva jogging, costretta ad un rapporto sessuale e al silenzio. Il suo aggressore avrebbe anche tentato di ucciderla. I carabinieri hanno arrestato per l’episodio un 16enne di nazionalità tunisina, ospite di un centro di accoglienza per richiedenti asilo. Il giovane, che stava scontando una pena detentiva, ha individuato la sua vittima, l’ha raggiunta e aggredita oltre ad aver provato a strangolarla. La donna è riuscita ad urlare attirando l’attenzione di alcune persone che si trovavano sulla spiaggia e che sono riuscite a soccorrerla, strappandola dall’incubo che stava vivendo. Il ragazzo sarebbe riuscito in un primo momento a scappare in un canneto ma poi sarebbe stato facilmente individuato.

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Le forze dell’ordine lo hanno cercato fino alle prime luci dell’alba di oggi, quando è stato finalmente individuato e fermato. Il ragazzo era latitante da sabato La donna lo ha subito riconosciuto e lui è stato arrestato per violenza sessuale e tentato omicidio. Ora è in stato di fermo in una comunità per minori. Nel suo passato c’era già un’aggressione ad una donna della comunità che però lo aveva subito prontamente denunciato. Dopo l’aggressione di ieri, la 40enne è stata invece trasportata in ospedale dal 118, chiamato dai carabinieri giunti sul posto. Le sue condizioni di salute sono parse buone ma il trauma subito le ha provocato un profondo stato di choc. Ora bisognerà attendere il seguito delle indagini per capire eventuali altre colpe e ricostruire con precisione l’accaduto. Da uno stupro la vittima non si libera mai e occorrerebbero pene più severe soprattutto in Italia per punire la violenza di genere che ha numeri davvero impressionanti. In media nel nostro Paese una donna subisce violenza ogni 15 minuti e per il suo aggressore oggi non c’è ancora certezza di pena.