Trono over, Gemma Galgani tra delusione e rabbia: “È stato la mia vita…”

Dopo aver rapito l’immaginazione dei suoi followers con il racconto della sua proposta di matrimonio da sogno, Gemma Galgani è tornata a parlare sul suo account Instagram, svelando un altro tipo di grande amore.

Questa volta la dama del trono over di Uomini e Donne ha utilizzato il suo social media, su cui è molto attiva, per raccontare il forte legame che la lega al teatro e al palcoscenico.

Il lungo post pieno d’amore

Ovviamente la condivisione di Gemma Galgani non ha solo lo scopo di sottolineare quanto si senta ancora vicino all’esperienza teatrale, che ha rappresentato i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo. L’intento era anche quello di porre l’attenzione su come, in questi tempi difficili legati alla quarantena e alla pandemia, tutti i teatri siano, di fatto, a rischio.

Nel post pubblicato su Instagram, Gemma Galgani scrive: “Credo di aver ripetuto fino alla noia che il teatro è stato ed è tutt’ora la mia vita, una professione che ho sempre svolto con una dedizione totale ed un piacere immenso, non ho mai pensato di fare nella vita nulla di diverso. Impossibile per me non essere particolarmente turbata dalla situazione attuale, con un passato che già era difficoltoso, un presente inesistente, causa la chiusura obbligata anche dei teatri, ed un futuro incerto al massimo, almeno per ora”.

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Poi la dama continua: “Impossibile per me anche non pensare a tutte le compagnie di attori, ai facchini che hanno famiglie da sfamare , come diceva Pascoli : che aspettano la cena de’ i suoi rondinini ” ai tecnici, ai fonici che ci fanno smontare file intere di poltrone perché gli impianti sono sempre più importanti , ai macchinisti che salgono in graticcia con grande agilità e senza timore ,alle sarte di compagnia, ai truccatori, parrucchieri, costumisti, scenografi , poi vi sono le cassiere dedite e premurose, pronte ad accompagnare la vendita di un biglietto con un sorriso, la Direzione , le Assistenti alla Direzione , ma poi ci siamo noi , io che preparo con gioia l’accoglienza degli attori perché si sentano accolti come in un soggiorno di casa e poi la mascherine in sala , sempre attente e presenti innanzi ad ogni eventuale problematica si presenti!” …..ai ragazzi del bar, anche loro studenti che pur di non gravare sulle proprie famiglie con orgoglio si aiutano da soli lavorando in Teatro ..e.sempre così poco o per niente tutelati dai sussidi governativi ! Tutti ci troviamo senza sostentamento, il bonus di 600 euro una barzelletta .m.. . Non posso che sperare per il meglio, anche se, al momento, la luce in fondo al tunnel è molto fioca…Viva il Teatro Italiano !”