La maestra Francesca e quell’atto di disobbedienza civile che fa infuriare i sindacati

I sindacati sono contro di lei: ma la maestra di Prato non ci sta e va avanti; i suoi bambini vengono prima di tutto, a difenderla sono i genitori.

La maestra Francesca e quell’atto di disobbedienza civile che fa infuriare i sindacati – meteoweek

Una storia bellissima che si trasforma in un incubo quando a intervenire è la burocrazia: la maestra Francesca, tanto amata dai suoi piccoli allievi ha sofferto la mancanza dell’insegnamento durante la quarantena; così quando i parchi riaprono lancia la proposta ai genitori: andare nei parchi mantenendo la distanza di sicurezza con i piccini e selezionati un bel po’ di libri dedicati all’infanzia, per raccontare loro le storie più belle sotto qualche albero e tra i fiori profumati. Un successone. Bambini ancora più innamorati dell’insegnante e genitori contenti. Sino a quando è arrivata la critica di Claudio Gaudio, segretario Cisl settore Scuola di Prato. Il sindacato è contrario, quell’iniziativa estemporanea dell’insegnante correva il rischio di «far passare da vagabonde le colleghe» e poi perché la decisione era stata presa «in barba a ogni regola sulla sicurezza». Il dramma è consumato: un’azione stupenda diventa un gesto sovversivo. A seguire una  lettera aperta di 108 genitori che hanno lamentato all’abbandono dei propri figli da parte delle istituzioni in questi giorni di lockdown e di aver provato vergogna dopo aver letto l’intervento del leader della Cisl. La difesa per la maestra è totale: «La maestra Francesca non si è schierata contro qualcuno ma a fianco dei suoi piccoli alunni e dei bambini in generale», hanno scritto. E ancora: «I bambini non avendo colore politico e non essendo iscritti ad alcun sindacato o associazione di categoria, vedono spesso calpestati i propri diritti». Infine: «L’iniziativa della maestra Francesca è anche un gesto di disobbedienza civile che troviamo necessario in un momento in cui a tutti è richiesto impegno per ricostruire un Paese migliore. Un gesto di coraggio da sostenere e prendere come esempio».

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Francesca Sivieri, maltrattata dai sindacati e difesa dai genitori – meteoweek

L’iniziativa arriva alla stampa e viene presa d’esempio da altre maestre, adesso il fenomeno italiano è approdato anche sui social e riscuote moltissimi consensi. Dal 4 giugno, le colleghe possono fissare orari e luoghi tramite la pagina Facebook “Prati nelle storie” e poi intrattenere i propri alunni ai giardini di Via Baracca, Galceti fino alle Fornaci. È una “provocazione”, dice Sivieri, ma anche “un segnale” per dimostrare che “una soluzione per la scuola si sarebbe potuta trovare”.

Alessia Cornali

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