Proseguono le iniziative in memoria di Marco Vannini, il ventenne ucciso nel 2015 mentre si trovava in casa della fidanzata Martina Ciontoli.
Un teatro, un libro a lui dedicato. Ora un parco giochi: non si fermano mai le iniziative in memoria di Marco Vannini, il ventenne di Cerveteri ucciso in circostanze ancora non chiarite mentre si trovava nella abitazione della fidanzata Martina Ciontoli. Era il 15 maggio del 2015: da quel giorno i genitori di Marco, Marina e Valerio, lottano per far emergere la verità e per regalare giustizia e dignità a quell’unico figlio, che non c’è più. Momenti di dolore, tensione, sofferenza alternati ad attimi di parziale serenità: come quella che si respirava ieri a Cerenova, località balneare a pochi chilometri da Roma e sopratutto dalla casa della famiglia Vannini, a Cerveteri.
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Intorno alle 10.30 è partita la cerimonia di inaugurazione del parco giochi per bambini – ma non solo – intitolato alla memoria di Marco: una pietra al centro dell’area verde, su cui è collocata una bellissima immagine di Marco, ricordano a tutti la storia del ventenne a cui è stata strappata la gioventù ed il futuro. Ma a settembre, con la celebrazione delle udienze già previste a partire dal 9 – parliamo del processo “bis” -, potrebbe forse arrivare il momento, almeno, della giustizia.
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