David Chang, noto chef coreano, fondatore del gruppo Momofoku, è accusato di abusi da una sua ex dipendente. Ecco la storia che sta scandalizzando il mondo della ristorazione internazionale.
Il noto chef di origini coreane, David Change, fondatore della catena di ristorazione Momofoku, dal 2009 due Stelle Michelin per il Momofuku Kofu, nonché creatore e protagonista della serie Netflix Ugly Delicious, è stato accusato da una sua ex dipendente. Hanna Selinger, che è stata dipendente del ristorante newyorkerse di Chang, in un articolo pubblicato sul noto sito Eater, intitolato Life was not a Peach, ha raccontato di abusi verbali subiti da lei e altri membri dello staff. Chang, anni fa, ha ammesso di aver sofferto di depressione e di sindrome bipolare. I fatti risalgono al 2008, quando Selinger viene assunta per il ruolo di responsabile per il beverage dei ristoranti del gruppo. Un sogno che si realizzava, con uno stipendio da oltre 100mila dollari l’anno. Ma ben presto, la donna – come ha denunciato – si è trovata a fare i conti con l’ira del noto chef.
Ha scritto Selinger: “Sono stata sfruttata fino all’osso, svuotata del mio amore per i ristoranti, convinta di essere pessima nel mio lavoro. Che non ero cool, che non era il posto per me, che non ero una gran lavoratrice, che non ero degna”. Gli episodi sono davvero tanti: la donna ha scritto di quando acquisto un Moscato da abbinare ad un piatto del ristorante e fu umiliata dallo chef davanti a tutto il personale. Ma anche altri membri dello staff si sono trovati in situazioni analoghe, come ad esempio un giovane chef reo di aver preparato un piatto mediocre. Cheng gli avrebbe urlato: “Io ti scotenno! Ucciderò la tua fot**ta famiglia”.
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Selinger ha raccontato che lo chef Change, definiva i lavoratori della sala: “Avidi bastardi”, e che è stata licenziata senza motivo dopo sette mesi di lavoro. Di questo articolo se ne sta parlando molto negli Stati Uniti, oltre chiaramente alle gravi accuse.
Comportamenti del genere, ha scritto ad esempio il giornalista Pete Wells sul New York Times, sono all’ordine del giorno, e perpetrati proprio dai grandi nomi della ristorazione. Scrive Wells: “C’è il respiro trattenuto in attesa del prossimo capriccio, la contagiosa mancanza di rispetto che contagia altri presunti leader e, ancora peggio, il lento decadere dell’autostima”.
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Le risposte all’articolo di Selinger sembrano confermare quanto raccontato. Alcuni utenti fanno notare come Chang non abbia fatto niente per nascondere pubblicamente le sue sfuriate. Scrivono sul sito: “I pugni sul muro, la rottura della scrivania, le minacce violente e le urla di cui Hannah scrive non sono niente di nuovo per chi segue un personaggio, che ha sempre riconosciuto il suo temperamento irrequieto. Da quando ha raggiunto la fama, Chang non ha lesinato autocritiche sulle sue mancanze come cuoco, manager e soprattutto essere umano”.
Il sito Eater, ma anche altri grandissime realtà del mondo della ristorazione, stanno raccogliendo tantissime denunce del genere. L’obiettivo è cambiare quella sembra una pratica normale – o quanto meno accettata – cercando di metterla sotto gli occhi del grande pubblico.
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