Mes e Recovery, le comunicazioni di Conte alla Camera sul Consiglio Ue

Il premier Giuseppe Conte, mercoledì 9 dicembre, alla Camera dei Deputati ha fatto le sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue.

Mes e Recovery, le comunicazioni di Conte alla Camera sul Consiglio Ue - www.meteoweek.com
Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, in diretta dalla Camera dei Deputati. Credit: Giuseppe Conte Facebook

Una svolta irreversibile delle politiche dell’Unione europea. Così definisce l’istituzione del Recovery Fund – risalente alla scorsa estate – il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Lo ha detto nel corso delle comunicazioni rilasciate alla Camera dei Deputati, mercoledì 9 dicembre, in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre. L’argomento principale dell’intervento del premier, infatti, ha riguardato i due strumenti europei su cui il Governo è in lotta aperta: il Mes, Meccanismo europeo di stabilità, e il Recovery Fund, o Recovery Plan, o Next Generation Eu.

Il discorso di Conte

“I cittadini dei 27 Paesi non perdonerebbero un segnale che contraddica quella che è stata una svolta irreversibile delle politiche dell’Ue“, ha detto Conte in Aula, sottolineando la necessità di “superare i veti ungheresi e polacco” sul Recovery plan. L’obiettivo è quindi quello di schierarsi con la presidente del Consiglio dell’Unione europea, Angela Merkel, come ha sottolineato il premier: “Sosteniamo gli sforzi della presidenza tedesca per una soluzione rapida dello stallo“. Ma sulle tempistiche di presentazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) italiano, nessun commento.

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Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, in diretta dalla Camera dei Deputati. Credit: Giuseppe Conte Facebook

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Il commento sul Mes

Il premier ha poi commentato il Fondo Salva Stati, uno dei nodi all’interno della maggioranza, esultando per l’introduzione del backstop per la risoluzione delle crisi bancarie: “Com’è noto la riforma del Mes conteneva il backstop che è obiettivo cardine per il nostro Paese. Grazie al contributo italiano l’Eurogruppo ha trovato un’intesa per introdurlo con due anni di anticipo”, ha detto Conte, confermando l’accordo trovato all’ultimo – fino a ieri, martedì 8 dicembre, l’esito del voto era ancora incerto – un accordo tra Movimento 5 stelle e Partito democratico. Anche se, ha sottolineato, “resta la responsabilità delle Camere sulla ratifica del trattato. Ma per cambiare l’Ue è decisivo ben altro percorso”.

I cambiamenti del Mes affinché possa essere preso in considerazione

Il problema del Fondo Salva Stati è la sua struttura e le sue condizionalità. Per questo, ha spiegato il premier Conte, “l’Italia si farà promotrice di una proposta innovatrice per integrare il nuovo Mes nell’intera architettura europea. Il modello a cui ispirarsi lo abbiamo già adottato, è il Next Generation Eu“. L’obiettivo sarà quello di riconsiderare “in maniera radicale struttura e funzione del Mes affinché sia trasformato in uno strumento diverso”, di cui i governi non abbiano paura, come invece è attualmente.

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Per quanto riguarda il Recovery Fund, il presidente del Consiglio sembra non vedere i problemi che si stanno creando. Sia in Italia, sia in Europa. È sicuro che l’Italia otterrà i 209 miliardi, e anzi auspica, ha detto in conclusione delle sue comunicazioni, “che il Next generation Ue possa diventare misura strutturale“.

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