Senato: Stefania Craxi ringrazia e abbraccia Matteo Renzi

Matteo Renzi cita in Aula al Senato Bettino Craxi. E la figlia Stefania, senatrice di Forza Italia, ringrazia.

“Non voglio aprire un dibattito sulla figura politica di Craxi – ha detto Matteo Renzi, leader di Italia Viva nel suo intervento sul finanziamento dei partiti – ma il 3 luglio del 1992 pronunciò un discorso molto citato e poco letto: chiamò in causa tutto l’arco costituzionale e disse che larga parte del finanziamento ai partiti era illecito o irregolare…”.

Al termine dell’intervento, Stefania Craxi nel Transatlantico si è avvicinata a Renzi e lo ha abbracciato, ringraziandolo di aver citato il discorso del padre Bettino (‘‘Sei stato bravo, hai fatto bene!”). Renzi ha assicurato di aver studiato tutto il discorso del ’92, “soprattutto quello sull’Europa e sui migranti, che erano poco note”.

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E così, l’esponente azzurra ha salutato Renzi con un invito: “Vieni ad Hammamet”. Tuttavia, l’ex premier non ha risposto. Quando un cronista gli ha poi chiesto se accetterà o meno l’invito della figlia di Craxi, Renzi ha replicato: ”Non vorrei che al termine di questo dibattito di oggi in Aula, il titolo fosse ‘Renzi cita Craxi e va ad Hammamet”.

Stefania Craxi ha molto apprezzato l’intervento di Renzi e il ricordo che ha fatto di suo padre: “Renzi è stato rispettoso, era ora!”.

“Il Parlamento – ha spiegato la senatrice Craxi – perde ancora una volta una buona occasione per affrontare il nodo insoluto dell’autonomia della politica, di cui il finanziamento è solo una parte seppur importante, e che riguarda tanto il rapporto con l’ordine giudiziario che con i nuovi poteri dell’economica, della finanza e della comunicazione. Banchi dell’aula semi-deserti, timori e silenzi diffusi con la solita ipocrisia che contraddistingue le non-discussioni in materia, condannano l’Italia ad una deriva che con il passare del tempo appare sempre più irreversibile. Al dibattito seguirà il solito vile silenzio e l’inazione”.

“Renzi ha citato – prosegue l’azzurra – finalmente con gran rispetto, Craxi. Ma voglio ricordare che in quei due famosi discorsi del luglio ’92 e dell’aprile ’93, il leader socialista non spese troppe parole per difendere se stesso né tantomeno fece una chiamata di correità come impropriamente viene raccontato: parlo di politica, del futuro dell’Italia e dell’Europa e pose un problema politico gigantesco, enorme, a cui ancora oggi, anche con questo ennesimo dibattito in parte inutile e in parte farsa, non viene data risposta”.

“La clava giudiziaria – ha poi aggiunto – continua ad essere usata sapientemente e a targhe alterne da tutti, compresa certa politica. Mi spiace dirlo ma vale anche per Renzi che oggi, grazie ad alcuni trattamento ricevuti, rivede alcune sue posizioni del passato, ma non perdere ancora occasione per attaccare Salvini su vicende tutt’altro che politiche”.

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