Coronavirus, il Governo firma il decreto: tutte le norme previste

Sono cinque le misure previste dal Governo per fronteggiare la diffusione del virus. Dalla zona rossa alle province limitrofe, passando per la misura valida per tutta Italia. Ecco i dettagli.

giuseppe conte governo

Il Governo ha deciso di passare all’azione per fronteggiare l’eventuale ulteriore diffusione del Coronavirus. Dopo il nuovo aggiornamento sui dati relativi ai casi di contagio e alle vittime, il premier Giuseppe Conte ha firmato un nuovo decreto. Al termine del Consiglio dei Ministri, sono state messe nero su bianco cinque misure da applicare in diverse zone d’Italia. Ovviamente il focus principale è sui comuni della zona rossa, ma anche sulle regioni maggiormente colpite. In ogni caso, il Governo ha previsto una misura da prendere su tutto il territorio nazionale.

La nota emessa da Palazzo Chigi dopo il consiglio dei ministri ha svelato alcuni dettagli sul decreto. Questo “è stato adottato, in attuazione del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, su proposta del Ministro della salute, Roberto Speranza, sentiti i Ministri competenti e i Presidenti delle Regioni”. Il testo tiene conto delle “indicazioni formulate dal Comitato tecnico-scientifico appositamente costituito“. Andiamo allora a vedere nel dettaglio come si compongono le nuove cinque misure inserite nel decreto messo per iscritto dal capo del Governo.

Occhi del Governo sulla zona rossa

Partiamo dai comuni che rientrano nella cosiddetta zona rossa. Si tratta di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Vò e Terranova dei Passerini. In questi comuni sono previsti i seguenti divieti. Accesso o allontanamento dal territorio comunale, sospensione di manifestazioni, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato. Inoltre chiuderanno i servizi educativi per l’infanzia e le scuole di ogni ordine e grado. Verranno sospesi i viaggi di istruzione con qualsiasi meta fino al 15 marzo.

L’ospedale di Codogno – meteoweek.com

Niente apertura al pubblico per musei e altri luoghi di cultura. Gli uffici pubblici apriranno solo per erogare i servizi essenziali e di pubblica utilità. Verranno sospesi i servizi di trasporti di merci e persone, fatta eccezione per il trasporto dei beni di prima necessità e deperibili. Negli stessi comuni il prefetto “può individuare specifiche misure finalizzate a garantire le attività necessarie per l’allevamento degli animali e la produzione di beni alimentari”. Da valutare anche la gestione degli orari di apertura al pubblico per “attività non strettamente connesse ad atti e attività urgenti”.

Le misure nelle regioni colpite

Passiamo ora alle tre misure che riguarderanno Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e le province di Pesaro-Urbino e di Savona. Attività sportive e di allenamento saranno consentite a porte chiuse, con divieto di trasferta organizzata ai tifosi residenti in questi territori. Fino a domenica 8 marzo verranno sospese “tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato”. Sono invece consentite le attività nei comprensori sciistici, con le funivie che potranno ospitare un numero di persone pari a un terzo della capienza standard.

I luoghi di culto apriranno a condizione che vengano adottate “misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone“. Lo stesso discorso vale per negozi e centri commerciali, ma anche per i musei. Sospesi sempre fino all’8 marzo i servizi educativi dell’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università. Sospesi anche i concorsi pubblici e privati, fatta eccezione per quelli svolti in via telematica. Ristoranti, bar e pub funzioneranno solo con il servizio al tavolo.

È prevista anche “la limitazione dell’accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere“. Stesso discorso per visitatori e ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti. Vengono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico. Negli incontri e nelle riunioni viene privilegiato il collegamento da remoto.

Limitazioni anche a Milano e nelle altre grandi città – meteoweek.com

Le misure sul territorio nazionale

Infine il decreto approvato dal Governo prevede alcune misure da attuare su territorio nazionale. Viene data “la possibilità che la modalità di “lavoro agile” sia applicata, per la durata dello stato di emergenza, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali previsti”. I viaggi di istruzione, le attività di scambio o gemellaggio e le visite guidate sono sospesi fino al 15 marzo. Fino a questa data vi è l’obbligo della presentazione del certificato medico per la riammissione nelle scuole per assenze dovute a malattia infettiva.

I dirigenti scolastici potranno attivare “modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità” in caso di plessi che hanno sospeso l’attività per l’emergenza sanitaria. Viene prorogato il termine previsto per sostenere gli esami di guida, in favore dei candidati che non hanno potuto svolgerli a causa dell’emergenza sanitaria. Infine arriva l’idoneità per i nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni.

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