Loredana Bertè - - Foto fornita da Daniele Venturelli/ Credits: Getty Images
Considerata la “regina del rock” nostrano Loredana Bertè è una delle cantanti più apprezzate e seguite del mondo della musica italiana. Nota per la sua voce unica ed inconfondibile, dovete sapere che la Bertè ha alle spalle due matrimoni: il primo con Roberto Berger e il secondo con Björn Borg.
Convolati a nozze nel 1983, Loredana Bertè (scopri la sua carriera) e Roberto Berger si sono lasciati dopo soli quattro anni. Il motivo? In base a quanto dichiarato in seguito dalla stessa cantante, lui aveva mentito a lungo in merito alla sua origine. Figlio di un miliardario, infatti, l’uomo non aveva detto nulla alla donna. “Me lo nascose per due anni e dopo essermi pagata anche i caffè lo cacciai di casa prima che il padre lo diseredasse”, ha in seguito rivelato Loredana Bertè. Deceduto nel 2009, la donna ne avrà sicuramente sofferto, ma nulla, a suo avviso, è paragonabile alla scomparsa della sorella Mia Martini.
“Ho perso due mariti, ma credo che il dolore che ho provato è incomparabile per la perdita di Mimì. Quello sì, non lo auguro a nessuno: è una roba universale. Che non si cancella nel tempo. Sono passati più di 20 anni, ma sembra ieri. Sono sempre stata consapevole che non avrei raggiunto il suo livello. Non ero invidiosa. Ero orgogliosa di averla accanto. E mi sono sempre accontentata di quello che riuscivo a dare io”.
Dopo la fine del matrimonio con Roberto Berger, Loredana Bertè ha conosciuto Björn Borg, noto campione di tennis, con cui è convolata a nozze nel 1989.
La cantante e lo sportivo si conobbero al Roland Garros grazie a quello che allora era l’ex compagno della cantante, Adriano Panatta. Un amore, quello fra Loredana Bertè e Björn Borg tormentato, con il tennista che aveva anche tentato un suicidio. Fu proprio la Bertè a trovarlo e salvarlo. Ad incrinare ulteriormente il rapporto, poi, fu l’allontanamento della cantante dal mondo della musica per via della sofferenza di Borg, nel seguire i suoi impegni discografici e promozionali:
“Non mi lasciava un secondo. A ogni piazza, gli davano le chiavi ufficiali della città: “Abbiamo l’onore di avere con noi Björn Borg”. A un certo punto lo affrontai: “Ma è il tour mio o il tuo?”. Lui la mise giù dura: “Torniamo a Stoccolma” e mi fece stracciare un contratto milionario. I manager erano imbufaliti: “Sei pazza” e minacciavano querele. Ancora me lo ricordo Björn che si affaccia dalla scaletta dell’aereo e urla: “Fatemi causa”. Poi la fecero a me. Il circo suonò la grancassa della mia inaffidabilità, mi sporcarono la reputazione, mi massacrarono“.
Per quanto riguarda i motivi che hanno spinto a lasciarlo aveva poi aggiunto: “Ho capito che la mia unica rivale era la coca e che non potevo vincere, perché lui l’amava più che me. E allora ho buttato fuori tutti e due, lui e la coca. Via, aria: il 5 marzo ’92 l’ho cacciato di casa e gli ho tirato dietro le valigie. Girava con le mie carte di credito: ho dovuto mantenerlo, praticamente. Per due anni o tre sono continuati ad arrivarmi conti di tutti gli alberghi del mondo”.
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