8 mln di anziani con malattie croniche: “emergenza non deve fermare le cure”

In Italia ci son 8 mln di anziani affetti da malattie croniche a causa dell’errata assunzione di farmaci e l’emergenza Covid non deve fermare le cure e l’assistenza.

8 mln di anziani con malattie croniche- emergenza non deve fermare le cure (Getty) - meteoweek.com
8 mln di anziani con malattie croniche- emergenza non deve fermare le cure (Getty) – meteoweek.com

In Italia i cittadini over 65 sono passati negli ultimi dieci anni da 12,1 a 13,9 mln, ma 8 mln, circa il 70%, non assumerebbero farmaci in modo corretto e sarebbero affetti da malattie croniche. A causa di questa espansione, i tassi di mortalità, i ricoveri necessari e le ricadute hanno un grave peso per il sistema sanitario che si trova ad affrontare una fase critica per l’emergenza Coronavirus. A diffondere i dati allarmanti sono gli esperti in occasione della Giornata Nazionale per l’aderenza ai trattamenti sanitari, che si celebrerà il 12 aprile.

Gli 8 milioni e 437mila anziani affetti da patologie croniche hanno bisogno di continuare a seguire le terapie e il sistema sanitario nazionale deve essere messo in grado di garantire a queste persone le cure necessarie per poter sopravvivere nonostante la grave emergenza Covid-19 in corso. Circa il 25% di questi anziani sarebbe affetto da due o più malattie croniche, tra le più frequenti delle quali ci sono: cardiopatie (27%), patologie respiratorie croniche (21%), diabete (20%) e tumori (13%).

Esistono farmaci a disposizione per il trattamento di tali malattie ma buona parte degli anziani affetti da tali patologie non segue in modo corretto le terapie o abbandona i trattamenti dopo poco tempo. Questo problema è causato dalla fragilità di tali persone, che risulta acuita dalla grave emergenza dovuta all’epidemia di Coronavirus. L’ospedalizzazione e l’alto tasso di mortalità dipendono proprio dall’uso non corretto dei farmaci.

8 mln di anziani con malattie croniche emergenza non deve fermare le cure (Getty) - meteoweek.com
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Il Comitato Italiano per l’Aderenza alla Terapia (CIAT) ha perciò promosso la celebrazione della  Giornata Nazionale dell’aderenza alla terapia il 12 aprile. Il Viceministro della Salute, Paolo Sileri, ha spiegato che in un report dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, “la stima dell’aderenza alle cure, nei pazienti che soffrono di malattie croniche, risulta solo del 50%. Per questa ragione è importante l’istituzione di una Giornata Nazionale dell’aderenza: per sensibilizzare cittadini, pazienti, chi li assiste e le Istituzioni della necessità di seguire correttamente le cure“.

L’emergenza Coronavirus, ha inoltre affemato Sileri “ha evidenziato e spinto ad un’implementazione della sanità digitale, per assicurare la continuità assistenziale e gestire la cronicità. Grazie alla sanità digitale i medici clinici possono essere più vicini agli anziani, come a tutti gli altri pazienti, garantendo prestazioni a domicilio attraverso servizi di televisita, teleassistenza e telemonitoraggio. Strumenti a cui tutti i pazienti devono essere introdotti al meglio e al più presto, perché favoriscono l’aderenza alle terapie e garantiscono una vita più lunga e più sana“.

8 milioni di anziani con malattie croniche- emergenza non deve fermare le cure (Getty) - meteoweek.com
8 milioni di anziani con malattie croniche- emergenza non deve fermare le cure (Getty) – meteoweek.com

Il presidente nazionale dell’Associazione Italiana Oncologia Medica (Aiom), Giordano Beretta, ha spiegato che in Italia ci sono stati 371mila casi di tumore nel 2019, il 50% dei quali è stato diagnosticato a persone anziane. Il presidente Beretta ha, inoltre, dichiarato che le terapie innovative “consentono di cronicizzare anche malattie gravi come le neoplasie e l’età avanzata non deve rappresentare un ostacolo per accedere a queste armi efficaci. Gli studi evidenziano come la qualità della relazione terapeutica
medico-paziente rappresenti una componente fondamentale per
l’adesione. Inoltre, è importante una revisione attenta dei
trattamenti e, se possibile, una loro semplificazione. Quando le
terapie sono troppo complesse, i pazienti dimenticano con
maggiore probabilità ciò che viene loro spiegato ed è possibile
che non seguano le istruzioni ricevute o commettano errori. La
semplificazione del regime terapeutico rappresenta l’intervento
più immediato per incrementare l’adesione, soprattutto se la complessità delle cure non si concilia con la qualità di vita del paziente”.

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