Fase 2, Zaia: Veneto ricorrerà contro le norme del Decreto Rilancio

Nel consueto punto stampa della Regione, il governatore Luca Zaia ha informato sui nuovi dati del Covid-19 e su quelle che saranno le aspettative della Fase 2: una fase dell’emergenza che, stando a quando contenuto nel Decreto Rilancio, sembra essersi dimenticata del Veneto.

luca zaia fa ricorso a decreto rilancio

Mentre il bollettino del Veneto di oggi induce ottimismo per quanto riguarda i numeri macinati dal Covid-19 (si parla di solo 8 nuovi casi di positività al virus nelle ultime 24 ore), il governatore Luca Zaia ha deciso di prendere di petto la decisione del Governo con il prossimo Decreto Rilancio.

Secondo quando comunicato dal Presidente della Regione nel suo consueto incontro in diretta su Facebook con la Protezione Civile, verrà fatto ricorso contro le norme contenute nel decreto riguardanti i fondi per le “zone rosse“, da cui pare siano state escluse le aree del Veneto. Per Zaia “questo decreto verrà buttato nel cestino e dovrà essere riscritto, perché a mio avviso è assolutamente imbarazzante”.

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Luca Zaia sul Decreto Rilancio: “assolutamente imbarazzante”

“Noi facciamo ricorso perché il decreto è offensivo per i veneti“, esordisce il Presidente del Veneto, Luca Zaia, durante la solita conferenza stampa quotidiana. E, sempre a proposito dell’assenza delle zone rosse regionali tra i destinatari degli aiuti del Decreto Rilancio, il governatore prosegue: “Davanti a 200 milioni stanziati non puoi dire che vanno alle zone rosse di tutti tranne che del Veneto, che ha avuto 1.847 morti e 19 mila malati: questo decreto verrà buttato nel cestino e dovrà essere riscritto, perché a mio avviso è assolutamente imbarazzante”.

Come spiegato dal presidente, nella prima stesura del decreto “c’è stata una dimenticanza delle zone rosse venete, dopodiché il decreto viene bollinato e diventa legge. Poi in maniera irrituale, e gli esperti giuristi dicono di non aver mai visto una cosa del genere, con un comunicato ‘errata corrige’ si mette in Gazzetta un nuovo testo, e noi siamo scomparsi”. Per questo, dunque, è stato “dato incarico già oggi al professor Bertolissi“.

Perchè il Veneto non ha “solo Vò, abbiamo Treviso, Venezia e Padova. Quelle sono le famose tre zone rosse istituite l’8 marzo, che arrivano in coda ai 10 Comuni del Lodigiano, alle province di Brescia e Bergamo, Lodi e Piacenza. Dopo 24 ore da quell’8 marzo l’Italia diventa tutta zona rossa, ma nessuno ha revocato le nostre, che vanno a braccetto con quelle lombarde. Il Decreto dice che deve essere stata zona rossa almeno per 30 giorni; le zone rosse sono state revocate il 13 aprile. Per magia sono sparite le zone del Veneto e sono rimaste quelle dell’Emilia Romagna e della Lombardia”, sottolinea il governatore.

luca zaia - punto stampa

Luca Zaia: “molta prudenza almeno fino al 2 giugno”

Sempre contestualmente all’incontro con la Protezione Civile, Luca Zaia ha informato i suoi corregionali in merito ai provvedimenti e le disposizioni su cui si sta lavorando, a seguito della lettura dei dati al quarto giorno della fine del lockdown.

In questo frangente, il governatore si appella nuovamente al rispetto delle regole a alla prudenza di tutti i cittadini: “Siamo ancora subissati da segnalazioni per assembramenti dei giovani e sul non utilizzo della mascherina. Questo è un problema che si rivela in tutte le piazza italiane, si respira un’aria di liberi tutti, ma sono preoccupato per la diffusione di nuove infezioni. Rispettate le regole, noi stiamo seguendo il modello matematico, abbiamo aperto il 18 maggio e quindi dopo una settimana, dieci giorni avremo i primi riscontri. Di fronte a nuovi focolai ricordiamo che si procede nuovamente con le chiusure. Quindi andiamo con molta prudenza almeno fino al 2 giugno“.

Per quanto riguarda i centri estivi, invece, maestre ed educatrici di nidi e scuole dell’infanzia private hanno manifestato oggi a Marghera, davanti la sede della Protezione civile del Veneto, per sollecitare il Governo a delineare norme e tempi per la riapertura delle strutture in Fase 2. E se nidi e materne chiedono al Veneto “difesa” e “lotta”, Zaia risponde: “Hanno la responsabilità del nostro futuro ho intenzione domani di fare un’ordinanza sui centri estivi e sui parchi di divertimento. E potranno già riaprire da lunedì“.

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Dal fronte del turismo nella complicata Fase 2, Zaia afferma poi che si sta andando “verso uno ‘Schengen sanitario‘ con tampone alla partenza. Se chi arriva ha già fatto il tampone potremmo non far fare la quarantena. Spero che il ministero degli Esteri faccia una parte importante sui tavoli internazionali. Pensare che Germania e Austria facciano un corridoio turistico sulla Croazia e non sulla destinazione tradizionale, è incredibile”.

E sulla questione tamponi, infine, questi “verranno inseriti nei Lea. Nel Piano della sanità del Veneto non si paga, ma ai cittadini dobbiamo spiegare che il tampone si fa a seconda delle indicazioni. Tamponi fatti a soggetti non aventi titolo sono rubati alle persone malate o con contatti a rischio. Mi piace l’idea di fare tamponi a tutti, ma tecnicamente non ce la facciamo”.

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