Test sierologici, dati confortanti dopo una prima risposta negativa

Gli italiani vogliono continuare a fare la loro parte per combattere il virus. Così la seconda giornata dell’indagine nazionale per i test sierologici ha fornito dati confortanti sulla risposta positiva dei cittadini.

(Photo by Jane Barlow – WPA Pool/Getty Images)

Una prima giornata in salita

La prima giornata dell’indagine nazionale per i test sierologici aveva fatto registrare un inizio in salita. Ieri Il 60% degli oltre 7.300 cittadini del campione preso in esame si era dimostrato indeciso sull’indagine di sieroprevalenza messa in atto dal Ministero della Salute. La seconda giornata dell’indagine sui test sierologici ha invece mostrato un cambio di tendenza con risultati confortanti. Su 7.300 chiamate effettuate nel primo giorno dell’indagine da parte della Cri, ben il 60% dei cittadini aveva chiesto di essere richiamato mostrandosi indeciso. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha esortato i cittadini ad informarsi e a rispondere senza timore alle telefonate della Croce Rossa Italiana.

Il ministro Speranza dopo l’approccio positivo di questa seconda giornata d’indagine ha sottolineato: “registriamo dei dati confortanti che ci mostrano come la popolazione italiana voglia continuare a fare la sua parte per combattere il virus. Sono tante le persone che stanno richiamando il nostro numero 065510 per rispondere all’invito a partecipare all’indagine, che era stato fatto loro nella giornata di ieri. Hanno consultato il proprio medico, oppure preso maggiori informazioni e la risposta è confortante”. Questo ci dà la forza di continuare a lavorare insieme per conoscere ancora meglio questo nemico invisibile”.

 

test sierologici: il campione per registrare la situazione epidemiologica

Il presidente della Cri Francesco Rocca esorta i cittadini a rispondere alla chiamata, sottolineando che “la Croce Rossa Italiana non è uno stalker, non è una truffa telefonica, ma è un servizio che ognuno di noi può offrire al nostro Paese attraverso un piccolo prelievo venoso”. L’indagine, con lo scopo di fotografare la situazione di contagi di Covid-19 in Italia, è necessaria e fondamentale per circoscrivere l’epidemia e combatterla. Per i cittadini che risulteranno positivi ai test sierologici ci sarà un tampone il prima possibile che accerterà lo stato di salute.

Il campione è stato selezionato dall’Istat e non è possibile offrirsi volontari se non siamo stati prescelti dall’Istituto. Le Regioni che hanno aderito con maggior entusiasmo nella prima giornata sono state: Marche e Sardegna. Buono l’esito in Umbria e Lombardia, mentre quelle più indecise sono state Campania e Sicilia. Da domani sono previsti i primi prelievi anche a Roma. Il test verrà svolto su un campione di 150mila persone e al momento ci si aspetta una positività di circa il 5% della popolazione. Secondo il presidente dell’Accademia dei Lincei Giorgio Parisi, il numero dei test potrebbe essere troppo basso ed insufficiente ad avere un quadro epidemiologico completo. Potrebbe essere necessario uno studio più approfondito con milioni di analisi sierologiche.

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