Berlusconi si oppone a Salvini: “Dobbiamo puntare sul Mes”

Secondo l’ex premier, non ricorrere al Fondo Salva-Stati sarebbe uno sfregio all’Europa. E sull’importanza delle regioni Berlusconi afferma: “Avessero avuto più autonomia, avremmo gestito meglio l’emergenza Covid”.

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Lotta aperta all’interno delle forze politiche dell’opposizione. Forza Italia contro Lega e Fratelli d’Italia, il campo di battaglia è quello che riguarda il tanto chiacchierato Mes. Una misura che appare inaccettabile agli occhi di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Ma dall’altra parte i forzisti spingono per ottenerlo, come si capisce anche dalle parole di Silvio Berlusconi. L’ex premier ne ha parlato nel corso di un’intervista rilasciata per Il Mattino di Napoli, in cui sottolinea l’importanza di avere accesso al Fondo Salva-Stati.

“Quelle coperte dal MES sono spese che comunque si dovrebbero sostenere – esordisce Berlusconi sul tema – : si tratta di costruire nuovi ospedali, di riqualificare quelli esistenti, di assumere personale sanitario, di pagarlo meglio, di migliorare i reparti sanitari e di isolamento nelle strutture per anziani e nelle carceri, di investire di più nella ricerca”. Dunque da parte di Forza Italia e del suo fondatore c’è una netta apertura al Mes. Con buona pace di Salvini e Meloni, che invece continuano a usarlo per attaccare il Governo.

Secondo Berlusconi, con il denaro proveniente dal Mes verrebbero fatti “investimenti necessari e che perdipiù determinerebbero una forte circolazione di liquidità, una rilevante crescita dell’occupazione e dei consumi”. Grazie al Mes, come insiste il Cavaliere durante l’intervista, “potremo farlo risparmiando ogni anno nove volte quello che si risparmierà con il taglio dei parlamentari”. Il ragionamento fatto dall’ex premier viene ribadito con più forza: “Sarebbe un assoluto masochismo per noi ed anche un imperdonabile sfregio all’Europa”.

Anche perchè un eventuale rifiuto del Mes, secondo Berlusconi, potrebbe avere ulteriori ripercussioni per arrivare ad altri fondi. Come il Recovery Fund tanto agognato dal premier Conte, e che potrebbe essere ridimensionato in base alle decisioni sul Fondo Salva-Stati. “Il ragionamento dei Paesi europei – prosegue il leader di Forza Italia – non potrebbe che essere il seguente: ‘evidentemente l’Italia non ha bisogno di soldi, quindi diminuiamo anche quelli del Recovery Fund'”. Dunque Berlusconi ribadisce che accedere al Mes sarebbe fondamentale per il nostro destino.

Silvio Berlusconi – meteoweek.com

Più in generale, Berlusconi attacca il Governo per la gestione soprattutto dei tempi in cui sono stati sfruttati i primi fondi ricevuti. “Le risorse messe a disposizione erano tante ma l’esecutivo le ha mal gestite ed ora si pensa a un nuovo scostamento di bilancio. Vedremo come si comporterà il governo, se finalmente ci ascolterà e si farà consigliare prima di decidere”. E sono tante le cose da fare, stando a sentire le parole del Cavaliere: “Una riforma fiscale che produca attraverso la flat tax ad un livello molto basso un vero shock per far ripartire l’economia, un grande piano casa e un grande piano infrastrutture per mettere in moto investimenti e ridurre la carenza di infrastrutture al Sud, la sospensione di tutti i pagamenti fino a fine 2020, il superamento del codice degli appalti”.

Ma la sensazione di Berlusconi è che l’Italia ce la farà, “nonostante un governo che si è dimostrato palesemente inadeguato nell’emergenza economica che dall’inizio è stata sottovalutata”. E sottolinea un altro passaggio importante, ovvero la necessità di dare maggiore libertà alle regioni, soprattutto durante l’emergenza: “Il Covid ha insegnato che una maggiore autonomia delle regioni avrebbe consentito interventi più immediati e quindi avrebbe forse attenuato la diffusione della pandemia”.

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Ma con Berlusconi non si può non parlare di politica interna. In primis il Cavaliere esclude una rotta di collisione con i suoi alleati: “Mi sento di escludere ogni ipotesi strumentale per spaccare il centro-destra. Per il resto sono pronto a ragionare su tutto, prima di tutto con i nostri alleati”. E poi c’è la consapevolezza di una rinascita, regione per regione, di Forza Italia: “Io vedo crescere in Campania una classe di giovani amministratori e militanti radicati sul territorio, che saranno l’ossatura delle nostre liste, a fianco di alcune figure di rilevante professionalità ed esperienza”.

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