Morto Carlo Flamigni: è stato pioniere della fecondazione assistita

È morto a 87 anni Carlo Flamigni, luminare della fecondazione assistita, medico, ginecologo, scrittore, figura di riferimento in Italia e all’estero sulle tecniche di procreazione assistita e sulla fertilità.

Il professor Carlo Flamigni

Era considerato il padre della fecondazione assistita in Italia, e non solo. Carlo Flamigni, ginecologo, è stato per anni punto di riferimento per quel che riguarda la ricerca su procreazione e fertilità: è morto ieri, a 87 anni.  Flamigni ha preso parte in modo attivo e centrale al dibattito che si era sviluppato in Italia ai tempi dell’approvazione della legge 40 del 2004, che ha introdotto l’uso delle tecniche di procreazione assistita in Italia, e nel successivo intenso lavoro per modificarla. Nato a Forlì il 4 febbraio 1933, Flamigni si era laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bologna nel luglio del 1959, con successivo diploma di specialista in Ostetricia e Ginecologia. Docente presso l’Alma Mater, è stato direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università degli Studi di Bologna dal novembre 1994 al dicembre 2001. Enorme la sua produzione scientifica: migliaia di studi, monografie ed alcuni libri. Ha pubblicato numerosi articoli sulle questioni relative alla bioetica. Dal 1990 al 1994 e dal 1999 al 2004 è stato Presidente della SIFES – Società Italiana di Fertilità e Sterilità e Medicina della Riproduzione. Ha preso parte anche al Comitato Nazionale per la Bioetica.

LEGGI ANCHE -> Scuola, nuovi dubbi sulla ripartenza: ora mancano i supplenti

Il professor Flamigni in una immagine più recente

LEGGI QUI -> Incidente mortale sulla Romea. Nello schianto perde la vita un uomo.

Dal mese di dicembre del 2015 era anche membro del Comitato Etico Università Statale di Milano. Esperto esterno della Fondazione Veronesi. La sua morte è stata annunciata su Facebook dal figlio Carlo Andrea: “Ciao papà, speravo che questo momento non arrivasse mai, il dolore è grande almeno quanto il bene che ti ho voluto… Ma un giorno ci rivedremo prof”. La camera ardente sarà allestita oggi e domani presso l’ospedale di Forlì, dove viveva da oltre 15 anni insieme alla moglie. Lascia due figli, avuti da una moglie precedente.

Impostazioni privacy