Coronavirus, in Spagna è di nuovo emergenza contagio

Oltre 1100 nuovi contagi nelle ultime 24 ore, e cinque morti: sono i numeri più alti – in Spagna – dal 2 maggio.

Crescono i nuovi contagi da coronavirus in Spagna: 1.153 nelle ultime 24 ore. E ci sono anche cinque morti, secondo i dati diffusi dal ministero della Salute iberico. È il numero più alto dal 2 maggio, quando furono registrati 1.178 nuovi positivi. La maggior parte dei nuovi contagi è stata confermata all’interno delle comunità di Aragona, Catalogna e Madrid. La paura della seconda ondata di contagi ha poi spinto i governi di molti Paesi a frenare la circolazione dei propri residenti all’estero: a risentirne è il turismo internazionale, sprofondato in un passivo tre volte peggiore di quello provocato dalla crisi del 2008. E la situazione sta creando anche tensioni sul fronte dei rapporti internazionali: il governo spagnolo attacca i governi di Londra, Parigi e Berlino, che hanno dissuaso i loro cittadini dal partire per la Spagna. Mano pesante anche sul fronte interno, contro gli indisciplinati che, soprattutto di notte, dimenticano le cautele anti Covid e si radunano nelle piazze e nelle spiagge. Chi beve per strada rischia ora multe fino a 15mila euro. E Madrid ha ripristinato l’obbligo di mascherine anche all’aperto.

Ma i focolai di coronavirus divampati nelle ultime settimane in comunità autonome già provate come Catalogna, Aragona e Navarra, non giustificano, secondo il premier Pedro Sánchez, l’embargo turistico nei confronti di tutto il paese, isole comprese, decretato dalla Gran Bretagna, imitata da Belgio, Norvegia, Olanda e ora anche dalla Germania. Dove, tra l’altro, la situazione interna non è tranquillizzante. Due giorni fa un nuovo focolaio è stato individuato in un’azienda agricola della Baviera, vicino a Mamming: 174 lavoratori stagionali sono risultati positivi al coronavirus e 500 dipendenti sono finiti in quarantena. L’istituto tedesco di epidemiologia segnala una media quotidiana di 557 nuovi casi, mentre a metà luglio erano 350. E a Madrid si pensa a come evitare in autunno un nuovo, a questo punto possibile, lockdown totale. I dati spaventano: nell’ultima settimana i casi registrati sono stati del 413% in più rispetto settimana precedente. La Spagna ora è la sorvegliata speciale in Europa. A chi torna o arriva dal suo territorio sono imposti 14 giorni di quarantena obbligatoria in Gran Bretagna, dieci in Norvegia. L’isolamento è previsto anche in Belgio e in Olanda, ma soltanto per chi proviene da alcune regioni, come la Catalogna, i Paesi Baschi, la Galizia. Anche Parigi si limita per ora a raccomandare di non recarsi in Catalogna, che ha totalizzato 76 mila contagi, e a sottoporsi al test al ritorno. Ciononostante nutrite comitive di francesi sono state avvistate sulla Costa Brava e il primo ministro francese, Jean Castex, medita di chiudere le frontiere.

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