Omicidio Vannini: il messaggio inspiegabile di Maria Pezzillo

C’è ancora un velo di mistero e di dolore che avvolge tutta la vicenda Vannini, che ha visto scomparire tragicamente il 18 maggio 2015 un giovane ragazzo, Marco senza lasciare ai genitori nemmeno la possibilità di conoscere ciò che avvenne. Alla disperazione si aggiunge poi lo sconcerto di sapere che nella casa in cui tutto si è consumato c’era Martina, la fidanzata del figlio, che nonostante avesse promesso di amarlo, è rimasta immobile per 110 minuti senza mai chiamare i soccorsi.

Omicidio Vannini- il messaggio inspiegabile di Maria Pezzillo – meteoweek.com

A Marco non è stata data la possibilità di vivere. A tutto questo si aggiunge, drammatico, nella sua semplicità un fatto inspiegabile, che se fosse confermato, potrebbe apparire addirittura crudele. È la stessa Marina, madre di Marco, a raccontarlo: “A settembre 2018 – 3 anni dopo il fatto – mentre stavo andando ad una cerimonia ho ricevuto da Maria Pezzillo (madre di Martina Ciontoli e moglie di Antonio) un messaggio con un numero di telefono.

Ho controllato su whatsapp chi fosse e nella foto c’era Martina con un ragazzo che si stava facendo un selfie. Quello era il numero del nuovo fidanzato di Martina”. Cosa è successo veramente?

Perché la madre di Martina ha mandato quel numero a Marina? Perché al dolore sordo e inspiegabile per la morte di un figlio si deve aggiungere la consapevolezza che la sua fidanzata è andata avanti, ha un nuovo futuro, a cui Marco non potrà mai partecipare?

I sostenitori della famiglia Vannini davanti al tribunale di Piazzale Clodio,

Mary Pezzillo Ciontoli: un altro messaggio inspiegabile

Sono tantissimi i comportamenti di Maria Pezzillo che negli anni sono risultati confusi e, in alcuni casi, inspiegabili. È dello scorso inverno la notizia di dichiarazioni importanti riportate da una conoscente della famiglia Ciontoli. “La stessa mattina del 18 maggio mi scrisse Mery Ciontoli, chiedendomi se potevo aiutarla nel far sapere al marito come si chiamavano il medico e le infermiere presenti quella notte al Pit”.

Un’informazione riservata che non può essere divulgata dal personale degli ospedali, soprattutto in relazione a fatti di cronaca così gravi. “Il Pit era blindato. Col passare delle ore tra i colleghi si venivano a sapere sempre più notizie, si diceva che non si sapeva la dinamica e che era morto a casa dei Ciontoli“. Poi, il messaggio di Mery. “Quella situazione mi sembrava strana, mi ricordo di aver risposto al messaggio dicendo che mi dispiaceva, ma che non potevo bussare per sapere i nomi. Da allora io non li ho più sentiti e ho anche cancellato il numero di telefono”.

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