Scandalo M5s: i parlamentari non pagano e i servizi vengono sospesi

Guerra in corso tra i parlamentari del M5s e Davide Casaleggio, proprietario della piattaforma Rousseau, per i mancati pagamenti.

M5s: i parlamentari non pagano la quota, Rousseau sospende i servizi
La lettera di Davide Casaleggio pubblicata sul Blog delle Stelle. Credit: Blog delle Stelle

Servizi sospesi per il Movimento 5 stelle. Ad annunciarlo è la piattaforma Rousseau attraverso una lettera pubblicata sul Blog delle Stelle. Il motivo? Lo stesso che agita i pentastellati dalla fine di agosto: vorrebbero la gestione del sito online e per mettere le cose in chiaro continuano a non versare la quota associativa. Ma facciamo un passo indietro.

Cosa è successo

È il 21 agosto quando i parlamentari M5s ricevono una mail da Rousseau, con l’invito a completare i pagamenti mancanti in vista di “eventuali elezioni“. Inizialmente tra deputati e senatori grillini è subito partita la corsa per rimettersi in regola, ma poche settimane dopo scoppia la polemica.

Il 16 settembre tre deputati decidono di autosospendersi dal Movimento, considerando “vergognoso” il gesto della mail di Davide Casaleggio, proprietario della piattaforma online, fatto a pochi giorni dalle elezioni. Si tratta di Fabio Berardini, Carlo Ugo de Girolamo e Paolo Romano, e tra le altre cose chiedono che Rousseau venga gestita direttamente dal Movimento 5 stelle tramite un organismo eletto democraticamente e trasparente su ogni spesa.

E arriviamo a oggi. Casaleggio riscontra che i mancati pagamenti degli iscritti non sono ancora stati saldati e sospende alcune delle attività previste per il M5s. Il buco è di 300 euro, la conseguenza è l’interruzione della gestione delle liste elettorali locali e del portale Lex Iscritti, e lo slittamento del Villaggio Rousseau previsto il 4 ottobre.

M5s: i parlamentari non pagano la quota, Rousseau sospende i servizi
Davide Casaleggio, proprietario della Casaleggio Associati. Credit: Davide Casaleggio Facebook

La lettera di Casaleggio

“Con enorme dispiacere – è scritto nella lettera pubblica – siamo costretti a comunicare che, alla luce dell’attuale situazione economico-finanziaria aggiornata a seguito dell’ultima tranche di versamenti in scadenza nella giornata del 30 settembre, siamo costretti a procedere alla sospensione di alcuni servizi e all’annullamento di attività e/o iniziative programmate per il trimestre ottobre – dicembre 2020. Come già anticipato, infatti, in assenza delle entrate previste non risultano ovviamente più sostenibili le spese necessarie per supportare specifici servizi che devono essere quindi ridotti, sospesi o slittati nel tempo”. Poi inizia il lungo elenco e la descrizione delle attività annullate.

Si salvano invece – per il momento – il voto online e i servizi di supporto a Comitato di Garanzia, capo politico e garante, comprese le tutele legali. Nella speranza di Casaleggio che i conti vengano saldati il prima possibile. “Continuiamo ad augurarci – si legge nelle conclusioni della lettera – che nel rispetto di tutti gli eletti che, con coerenza, lealtà e onestà onorano gli impegni presi e anche verso tutti gli iscritti, chi ha la responsabilità di far rispettare le regole la eserciti con giustizia ed equità in modo da poter consentire –  come è giusto che sia – che gli attivisti del MoVimento possano continuare ad avere lo spazio e le possibilità di partecipazione che meritano”.

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