Covid, nuovo Dpcm in arrivo: le prossime strette sulle misure di contenimento

Nella giornata di domani 5 ottobre il premier Giuseppe Conte riunirà i ministri per valutare ulteriori strette. Lo scopo è di rinforzare le misure di contenimento. Nella giornata di ieri sono stati 2.844 i casi positivi al coronavirus, numeri in aumento che si avvicinano alla pericolosa soglia dei 3.000 nuovi contagi al giorno. 

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(Foto di Oliver Hoslet, da Getty Images)

I numeri sui nuovi contagi da coronavirus confermano le preoccupazioni in maniera ormai limpida: nella giornata di ieri sono stati registrati 2.844 nuovi casi di Covid, e l’andamento del contagio sembra proiettarci in maniera sempre più rapida alla soglia dei 3.000 giornalieri. Un andamento che il Governo non intende prendere sotto gamba: proprio per questo, nella giornata di domani 5 ottobre, avrà luogo un consiglio dei ministri per valutare nuove misure di contenimento del contagio, con lo scopo di emanare il nuovo Dpcm entro il 7 ottobre. E’ all’interno di questo contesto che si inserisce anche la decisione di chiedere al Parlamento di prolungare lo stato di emergenza al 31 gennaio.

Intanto emergono prime notizie sui contenuti del decreto. Partendo dalle misure di contenimento ancora in vigore e riconfermate dal provvedimento, si registrano l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi, il lavaggio frequente delle mani, il divieto di assembramento e il rispetto della distanza di sicurezza. Tra le nuove misure spunta, invece, l’utilizzo dell’esercito per un maggiore controllo soprattutto nei luoghi potenzialmente inclini agli assembramenti, in primis i luoghi della movida. In secondo luogo, tra le novità, potrebbe esserci anche l’obbligo di mascherina anche all’aperto esteso a tutto il territorio nazionale. Si tratta di una misura già adottata, tramite ordinanze autonome, in alcune regioni italiane come Lazio e Basilicata, e che ora potrebbe esser estesa a tutta Italia da un decreto governativo. L’adozione di questa misura non è ancora data per certa, ma diverse dichiarazioni del ministro Speranza lascerebbero pensare a una predisposizione a voler adottare la linea dura.


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(Foto di Shaun Botteril, da Getty Images)

Poi ancora, tra le possibili misure, l’obbligo di chiusura dei locali alle 22 o alle 23, un provvedimento per evitare gli assembramenti legati alla movida. E’ invece certa la stretta sulle feste private, che vanno regolamentate con un numero massimo di persone consentito. Riconfermata, inoltre, la chiusura delle discoteche. Il rispetto del distanziamento sociale sarà probabilmente rinvigorito da nuove misure, che coinvolgeranno sia le manifestazioni sia gli eventi sportivi: ad esempio, non sarà consentito riunire più di mille persone per volta all’aperto. Limite massimo anche per i locali al chiuso come cinema, teatri e sale da concerto, che non potranno accogliere più di 200 persone.

Per quanto riguarda la mobilità, invece, si attende l’aggiornamento sulla lista dei Paesi a rischio, nella quale certamente continueranno ad apparire Francia e Spagna. In aggiunta a questo, si prevede una proroga delle misure di sicurezza che coinvolgono aerei, treni e navi, con una capienza massima che resta all’80% dei posti disponibili. La linea del Comitato tecnico-scientifico, insomma, sembra netta: massimo rigore su tutto ciò che possiamo controllare (distanziamento sociale e dispositivi di protezione), almeno finché non potremo godere di altri mezzi per abbattere la catena di contagi, come il vaccino o una cura specifica.

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