Agrigento, protesta migranti nella notte: appiccato incendio, feriti 3 poliziotti

Migranti in rivolta ad Agrigento: 65 tunisini del centro accoglienza hanno appiccato un incendio e ferito tre poliziotti. Negli scontri sono stati lanciati estintori, pietre e altri oggetti.

protesta migranti agrigento
protesta dei migranti ad Agrigento – fotogramma tratto dal video

Importante il bilancio della rivolta che si è scatenata questa notte nel centro di accoglienza di viale Cannatello al Villaggio Mosè, ad Agrigento. Sarebbero 65 i migranti, per lo più tunisini, che hanno dato il via ad alcuni scontri con le autorità, durante i quali sono stati lanciati contro le forze dell’ordine estintori, reti dei letti, parti di finestre mandate in frantumi, pietre e oggetti di vario genere. Sono tre i poliziotti reparto mobile di Palermo ad essere rimasti feriti.

In seguito alla rivolta, poi, è divampato anche un incendio, partorito dai materassi dati alle fiamme. Lo scopo degli ospiti della struttura, riportano le fonti, sarebbe stato quello di lanciarli addosso alle forze dell’ordine. Nel caos generale, pare inoltre che alcuni dei migranti che hanno partecipato agli scontri sarebbero infine riusciti ad allontanarsi dalla struttura, presso la quale stavano però scontando il periodo di quarantena.

Sul posto sono sopraggiunti tempestivamente i militari dell’esercito in tenuta anti-sommossa, così come una una squadra di Vigili del Fuoco. Ma la zona, in realtà, è presidiata dalle autorità già da diverse settimane, proprio per via delle continue proteste dei migranti. Una situazione di pericoloso fermento, questa, che sta recando danni sia alle attività commerciali della zona, sia al normale trascorrere della vita cittadina. Tante, infatti, anche le proteste dei commercianti e dei residenti nelle vicinanze del centro.

Mazzetti: “Ci indigna l’assoluta indifferenza”

A rendere noto di quanto è accaduto nella notte è stato Valter Mazzetti, segretario generale
della Federazione sindacale della Polizia di Stato. “Questa notte si è verificata l’ennesima rivolta di migranti, hanno appiccato un incendio, aggredito i poliziotti con un lancio di oggetti di ogni genere ferendone tre, prima di allontanarsi nonostante fossero in quarantena”, spiega il segretario in una nota ufficiale.


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Sempre secondo quanto si apprende dalle fonti, pare che alcuni dei migranti avessero finito il periodo di quarantena disposto come misura precauzionale e, per l’intera giornata di ieri avrebbero quindi chiesto di essere trasferiti in altre strutture. Fino a che, in tarda serata, non è scoppiato il caos. Nello scompiglio generale alcuni di loro sono persino riusciti a fuggire dal centro.


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Queste vicende si verificano con una frequenza allarmante, ma invece sono ormai vissute come fossero normali, e questo è inaccettabile. La situazione attuale dovrebbe costringere a rivedere completamente i sistemi di sorveglianza in queste strutture che sono bombe ad orologeria sul piano anzitutto sanitario considerata l’emergenza coronavirus, ma anche sociale e dell’ordine e sicurezza pubblica”, spiega ancora Valter Mazzetti.

E prosegue: “Quel che più ci indigna è l’apparente assoluta indifferenza per le condizioni di lavoro in cui operano le forze dell’ordine in questo settore, abbandonate completamente a rischi elevatissimi senza che si riesca a nascondere che la problematica della gestione dei migranti, aggravata enormemente dall’emergenza Covid 19, viene scaricata totalmente sulle loro spalle. La politica dell’immigrazione – conclude il segretario – compete a chi ci governa, ma non è ammissibile fingere di poterla sostenere a prezzo della salute degli operatori in divisa”.

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