L’estate per Lorella Cuccarini è stata piena di grandi sorprese ma anche di pillole amare da mandar giù, soprattutto dopo quello che è successo a La vita in diretta con Alberto Matano. 
Lorella Cuccarini ha scelto proprio Verissimo come palco per parlare della sua carriera e dei momenti negativi che ha dovuto affrontare, insieme anche alle tante gioie che sono arrivate dopo la realizzazione del lavoro nel mondo dello spettacolo come showgirl e non solo.
Una delle pagine più tristi della sua carriera è arrivata insieme ad Alberto Matano, insieme al quale ha avuto modo di condurre La vita in diretta anche se il tutto non è poi andato come lei sperava. 
Alberto Matano ha sempre finto?
Nel corso dell’estate 2020 abbiamo avuto modo di vedere come Lorella Cuccarini sia stata spesso protagonista del gossip italiano per via della lettera scritta alla Rai dove, anche se con toni molto duri, si è diretta contro Alberto Matano sua collega per La vita in diretta.
Non a caso, ecco che oggi Lorella Cuccarini parlando dell’ex collega ecco che dichiara:
“Di fronte a me faceva il migliore amico, dietro le quinte si consumava un piano che andava in un’altra direzione. È stato detto che ho pugnalato un collega alle spalle, questo non è vero. Se c’è stata una pugnalata l’ha presa un’altra persona. Le voci vogliono raccontarti così come tu non sei. Dopo trentacinque anni, credo di non dover dimostrare nulla. Sono stata sempre una donna libera e la mia vita professionale lo ha dimostrato”. 
“Peso ogni parola”
La fine del lavoro a La vita in diretta, dunque, ha segnato una profonda delusione più che da un punto di vista lavorativo ma personale.
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L’intervista rilasciata a Silvia Toffanin, ospite di Verissimo, è servita a Lorella Cuccarini per chiarire il perché ha deciso di scrivere la famosissima mail a fine stagione:
“Quando scrivo è perché ci sono validi motivi, peso ogni parola. Tutto quello che avete letto, l’ho detto al diretto interessato guardandolo negli occhi. Non mi manca il coraggio di dire quello che penso. Non c’è stato nessuno attacco frontale che non fosse già chiaro a chi doveva sapere”.
