‘Ndrangheta, familiari del nuovo pentito: “Ci dissociamo fermamente”

I familiari del nuovo pentito dell’organizzazione criminale ‘ndrangheta, Maurizio De Carlo, hanno deciso e apertamente comunicato tramite una lettera di dissociarsi dalla sua decisione.

'Ndrangheta, familiari De Carlo: "ci dissociamo"

I familiari del nuovo pentito dell’organizzazione criminale ‘ndrangheta, Maurizio De Carlo, prendono le distanze dalla sua scelta di collaborare con la giustizia. I genitori, Saverio De Carlo e Angela Rodà e la sorella Antonella De Carlo, lo fanno attraverso una lettera aperta  in cui comunicano di aver “appreso solo oggi della scelta di collaborare con la giustizia fatta dal nostro congiunto dalla quale ci dissociamo fermamente“. Inoltre, i familiari di De Carlo hanno aggiunto: “L’arresto di Maurizio era stato, per noi in famiglia, come un fulmine a ciel sereno. Nessuno di noi infatti ha mai sospettato che lo stesso si fosse mai macchiato di condotte illecite, per cui apprendere che ha commesso dei reati e che ha scelto di confessarli e collaborare con la giustizia ci ha lasciati letteralmente basiti. Così come ci ha sempre tenuti all’oscuro delle sue scelte di vita, alla stessa maniera vogliamo, quindi, rimanere estranei al nuovo percorso intrapreso e per tale motivo abbiamo deciso di rifiutare il programma di protezione non avendo noi familiari nulla da temere né nulla da cui essere protetti”. “Rimaniamo dell’avviso che se il nostro congiunto ha sbagliato, è giusto che paghi. Rispettiamo le sue scelte, ma vogliamo rimanere distanti dalle sue determinazioni”: concludono i parenti del pentito.


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Da quanto emerge, i primi verbali riassuntivi con le sue dichiarazioni saranno depositati dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria domani mattina nel fascicolo del processo “Gotha”, il quale si sta celebrando con il rito abbreviato davanti alla Corte d’Appello. Tuttavia, arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Malefix”, De Carlo è stato già interrogato due volte dal sostituto procuratore della Dda Walter Ignazitto. Il pentito era un imprenditore che, secondo i pm, curava gli interessi della cosca De Stefano nel settore dell’edilizia ed erogava somme di denaro per il mantenimento in carcere degli affiliati detenuti. Inoltre, stando all’inchiesta “Malefix” e al relativo impianto accusatorio, De Carlo concorreva anche nella gestione di ditte di fatto riconducibili alla famiglia mafiosa e in particolare al boss Giovanni De Stefano. Nei primi interrogatori, il pentito ha anche parlato di Dimitri De Stefano, fratello del boss Giuseppe, affermando che l’avvocato Giorgio De Stefano e Franco Chirico “tenevano i rapporti con la politica“.

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