I decreti che non ci sono: decine di miliardi restano bloccati

I cosiddetti decreti di secondo livello stanno bloccando la diffusione di una cifra clamorosa. Dal Cura Italia al decreto Agosto, sono tante le misure stabilite durante l’emergenza Covid che non possono ancora partire.

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Si attende l’attuazione di diversi decreti – meteoweek.com

Ancora problemi in seno al Governo, ma questa volta riguardano l’attuazione dei decreti approvati nei mesi scorsi. L’emergenza Covid sembra essere ormai alle spalle, sia sul piano sanitario che su quello economico. Ma ci sono ancora troppi provvedimenti che hanno visto la firma del premier, ma che non hanno ancora visto la luce del sole. Due nomi su tutti sono quelli del decreto Cura Italia e quello previsto per il mese di Agosto. Ci sono ancora decine di miliardi di euro bloccati nei vari ministeri, e il motivo è presto detto: è colpa dei decreti “inferiori”.

Si tratta dei decreti di secondo livello, che non sono ancora stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Partiamo dal Decreto Cura Italia, che è stato approvato a marzo e si compone di ben 34 provvedimenti. Finora ne sono stati approvati solo 24, il che blocca i lavori per quella che è stata definita una vera e propria pioggia di miliardi. La stessa cosa si sta verificando per il Decreto Rilancio. Stando a quanto riportato in uno studio condotto da Openpolis, sono 52 i decreti di secondo livello che sono stati approvati, ma ancora 11 attendono ancora il via libera.

Come se non bastasse, non mancano i problemi per quel che riguarda il Decreto Agosto. I decreti attuativi erano inizialmente 37, ma dopo il passaggio alle Camere questo numero è clamorosamente triplicato. Lo stesso problema riguarda anche il Decreto Semplificazione, che dovrebbe essere l’emblema dell’agevolazione di alcune manovre. In questo caso, i provvedimenti di secondo livello che vanno ancora sbloccati sono ben 38. Sono invece otto i decreti “secondari” che non hanno ancora ottenuto l’ok per dare il via libera all’attuazione del Decreto Liquidità.

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Dunque, pur considerando le tempistiche legate al Decreto Agosto, si parla di oltre 300 provvedimenti da approvare in totale. Quelli che ancora devono essere emanati sono 77, quindi poco più di un quarto. E la colpa può essere riversata tutta sui ministeri, che sono gli organi preposti a completare gli effetti di queste norme. Anche perchè molto spesso non vengono rispettate le scadenze imposte, al momento in cui i decreti vengono messi nero su bianco. Una situazione che, come abbiamo già detto, riguarda di fatto tutti i provvedimenti messi in atto dal Governo nel 2020.

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Dopo il 30 luglio, infatti, c’erano già 4 decreti di secondo livello non emanati e scaduti nel Cura Italia. Ben 17, invece, erano i provvedimenti attuativi risultati già fuori tempo per il Decreto Rilancio. Per quanto riguarda la Semplificazione e la Liquidità, solo un terzo dei decreti di secondo livello non avevano una scadenza fissata. In particolare, stando a quanto riportato dall’agenzia Openpolis, è il ministero dell’Economia a doversi occupare della preparazione dei nuovi provvedimenti per attuare le norme. Un modus operandi che ancora rallenta.

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In ogni caso, sempre in base a quanto riportato dallo studio di Openpolis, non tutti gli stanziamenti sono bloccati da questi decreti di secondo livello. L’Ufficio per il programma di governo ha voluto usare come esempio il decreto Cura Italia. In questo caso, l’83% delle somme già stanziate – che ammontano a circa 4 miliardi – dipende da norme autoapplicate, mentre il restante 17% prevede un provvedimento attuativo. Una situazione che tiene bloccato poco più di un miliardo. Ma i problemi emergono quando ci sono di mezzo gli altri decreti.

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