Emergenza Covid, Crisanti: “Siamo a un punto di rottura, servono restrizioni”

Emergenza Coronavirus, per il virologo Crisanti “siamo a punto di rottura”. “Il controllo della pandemia si già sbriciolato più di una settimana fa, unica arma è applicare nuove restrizioni”.

crisanti punto di rottura
foto di repertorio – Crisanti, “siamo a un punto di rottura”

La curva dei contagi continua a salire: nella giornata di ieri sono stati più di 16mila i nuovi casi di Covid-19 in Italia, con un tasso di positività che ora si assesta intorno al 9%. E ad aumentare sono anche i morti, che nelle ultime 24 ore sono stati 136. Preoccupano soprattutto le Regioni più colpite dalla seconda ondata della pandemia, ovvero Lombardia, Piemonte, Campania, Veneto, Lazio e Toscana. Ma quello che teme il governo è anche il bivio davanti a cui si trova ora davanti: la disposizione di un nuovo lockdown, o l’applicazione del coprifuoco in tutta Italia a partire dalle ore 21:00.

Sulla situazione si è espresso il professor Andrea Crisanti, intervenuto con parole durissime nel salotto di “Piazza Pulita”, condotta da Corrado Formigli.

“Siamo di nuovo al punto di partenza, al punto di rottura”

“I numeri” relativi ai nuovi casi di Covid-19 – spiega il virologo Andrea Crisanti in collegamento con la trasmissione “Piazza Pulita” su La7 – “testimoniano l’inutilità dei sacrifici fatti da milioni di italiani in lockdown e della perdita di 8 punti di Pil. Siamo di nuovo al punto di partenza”.

“Contagio fuori controllo? Il sistema di tracciamento italiano si è già sbriciolato più di una settimana fa“, ribadisce poi il virologo. “Oggi abbiamo 16mila casi e ogni caso ha una decina di contatti, significa individuare qualcosa come 160mila persone”. Ma per Crisanti “non esiste un sistema al mondo in grado di fare questo. Già stiamo al punto di rottura“.


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“I casi sono aumentati in maniera significativa quando abbiamo raggiunto quota 2 mila, a quel punto non c’è stato più controllo“, sottolinea Crisanti, secondo il quale “per riprendere il controllo contagio le uniche armi che abbiamo sono misure restrittive e distanziamento sociale“.


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“Le misure andavano prese prima”

Secondo il professor Andrea Crisanti, il nostro Paese si è maldestramente mosso in ritardo. “Penso che se avessimo attivato prima un piano ora non avremmo bisogno di nessuna restrizione e avremmo un vantaggio competitivo in termini economici rispetto a tutti gli altri paesi europei formidabile. Non essendo stato messo in cantiere questo piano, le misure andavano prese prima. Perché ogni misura avrà effetto tra due settimane, quindi siamo destinati ad avere un aumento dei casi giornaliero per i prossimi 10-15 giorni fino a che non vedremo l’effetto di queste misure”, ha infatti spiegato il virolgo sempre in collegamento con “Piazza Pulita”.

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