Diverse persone si sono radunate a Villa Borghese, questa mattina, dove alle ore 10.15 è arrivata la salma di Gigi Proietti.
Si sono svolti questa mattina a Roma i funerali di Gigi Proietti. L’attore romano è stato salutato per l’ultima volta nella sua città. E, chi ha potuto, si è recato ad omaggiarlo con un pensiero, con un fiore o con un piccolo gesto. Il Coronavirus ha impedito assembramenti e raduni più calorosi: distanziamento, ingressi contingentati sia a Villa Borghese che all’interno del Globe, mascherine e rigidi controlli da parte delle Forze delle Ordine che hanno operato per il mantenimento delle distanze.
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La salma dell’attore romano, deceduto il 2 novembre – giorno del suo compleanno, quando avrebbe compiuto 80 anni – è arrivata a Villa Borghese intorno alle 10.15 di questa mattina. Ad attenderlo, un lungo applauso di persone che, commossamente, erano lì ad aspettarlo per un ultimo saluto. Fiori, dediche e striscioni: Gigi era un simbolo di Roma, un simbolo della città. Avrebbero voluto fare di più, i colleghi di una vita; i conoscenti; gli amici; le persone comuni. Ma il Coronavirus l’ha impedito. Sta di fatto, che l’attore lascia un vuoto incolmabile nella Capitale e, dimenticarlo, sarà difficile.
Lacrime, applausi e saluti hanno quindi accompagnato la salma, al momento dell’arrivo al Globe Theatre, a Villa Borghese. L’ingresso al teatro che prenderà il suo nome non era permesso a tutti, e molti hanno atteso all’esterno che la salma uscisse per recarsi a Piazza del Popolo dove, all’interno della Chiesa degli artisti, si è svolta la cerimonia funebre in forma privata. Oggi il teatro si è riaperto, proprio quel teatro simbolo della cultura, la prima a pagare – secondo molti – le disposizioni governative anti Coronavirus. Gigi avrebbe voluto così, avrebbe voluto che la cultura e il teatro sopravvivessero allo tsunami. A dirlo, ai microfoni di MeteoWeek, una persona che, come tante, si è recata questa mattina a dare un ultimo saluto a Gigi Proietti. Ecco cosa ci ha raccontato nel nostro servizio.
