Covid, Anelli: “Peggio deve ancora venire, italiani non hanno capito”

La curva dei contagi di Covid-19 sta continuando ad aumentare e le misure restrittive del nuovo dpcm, in cui gran parte delle regioni d’Italia sono state definite zone gialle, potrebbero non bastare. Lo dice Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici.

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Filippo Anelli, presidente della federazione degli Ordini dei medici – meteoweek.com

L’Italia sembra sempre più vicina a diventare una immensa zona rossa. Il nuovo dpcm, infatti, ha definito soltanto quattro regioni (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria) come a rischio molto alto per l’elevata diffusione del Covid-19 al loro interno. Puglia e Sicilia sono state definite zone arancioni, con un rischio alto. Tutte le altre, invece, sono zone gialle, quindi a rischio medio. In queste ultime in particolare la situazione sembra tuttavia destinata ad aggravarsi ancora. Il motivo è che gli italiani hanno preso sotto gamba le misure restrittive, considerate più lievi. Nei giorni trascorsi, dunque, le strade, i negozi e i ristoranti erano affollati. Il rischio è di avere effetti di gran lunga peggiori rispetto a quelli auspicati. L’avvertimento arriva dalla federazione degli Ordini dei medici.


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L’allarme di Filippo Anelli

Filippo Anelli, presidente della federazione degli Ordini dei medici, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha rivolto parole dure nei confronti di coloro che, a fronte della pandemia di Covid-19, continuano a condurre una vita all’insegna della normalità. “Gli italiani – dice – non hanno capito che finire in zona gialla, dove le misure di mitigazione sono meno strette che nelle arancioni e rosse, non equivale a poter fare il comodo proprio. Le immagini dei centri storici affollati sono raccapriccianti. È la riprova che la gravità della situazione del nostro Paese non è stata compresa“.

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La folla in via del Corso, a Roma (zona gialla), domenica 8 novembre – meteoweek.com

Presto gli ospedali potrebbero giungere al collasso e a pagarne le spese sono i più deboli. Gli interventi e le visite per pazienti non affetti da Covid-19, infatti, di giorno in giorno vengono rinviate, con il rischio che diventi troppo tardi. “Se continua così il Servizio sanitario nazionale non può farcela“, avverte Anelli. “Ogni posto letto dedicato al Covid viene tolto ai malati con altre patologie, volgarmente chiamate ordinari. Altro che ordinari. Hanno tumori del pancreas, ictus, gravi cardiopatie. Già adesso ci sono ritardi accumulati e migliaia di pazienti finiranno in coda. Il peggio deve ancora venire. Fra Natale e l’inizio del 2021 i casi di influenza si sommeranno a quelli di Covid e i pronto soccorso saranno pieni di persone con gli stessi sintomi e la paura di aver preso il Coronavirus“.


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Per il presidente della federazione dell’Ordine dei medici esiste una unica soluzione. “Noi siamo ancora in tempo per evitare tutto questo con un lockdown esteso a tutta Italia, della durata di un mese. L’alternativa è che il servizio sanitario alzi bandiera bianca. Con il lockdown in un paio di settimane si potrebbe raggiungere il picco della seconda ondata e così comincerebbe la discesa con il progressivo decongestionamento degli ospedali. Altrimenti – conclude Anelli – i dati ci dicono che se non si dovesse raffreddare questa curva fra 30 giorni avremo altre 30 mila persone in ospedale, le rianimazioni supererebbero i 5 mila posti occupati. Se il trend dovesse essere quello dell’ultima settimana, si potrebbero contare 10 mila morti in più“.

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