Emergenza Covid, come mai in Germania si contano così pochi morti?

Nonostante il nuovo record di positivi in Germania, e nonostante la disposizione da parte del governo di nuove e più rigide misure anti contagio, nel Paese si sono da sempre registrati pochi decessi da Covid-19. Come mai?

Coronavirus, pochi morti in Germania . meteoweek.com
Coronavirus, pochi morti in Germania – foto di repertorio, via Deutsche Welle

La pandemia di coronavirus sta mettendo in ginocchio tutti i Paesi sui quali si è abbattuta, nessuno escluso. L’emergenza sanitaria sta facendo tremare tutte le economie europee, compresa quella della Germania. A quasi due settimane dall’inizio di un blocco parziale, la Repubblica Federale ha registrato un nuovo record giornaliero dei casi di Covid-19, con un balzo di 23.542 nuove infezioni da coronavirus nelle ultime 24 ore. Si ricorda che precedentemente il numero giornaliero più alto dall’inizio della pandemia era stato di 23.399 (registrato il 7 novembre scorso).

Eppure, sempre secondo quanto si apprende dai dati ufficiali diffusi dal governo tedesco, l’indice di contagiosità Rt attuale in Germania rimane intorno allo 0,9 – un numero sensibilmente inferiore rispetto a quello italiano. Inoltre, per quanto riguarda il dato relativo ai decessi, questo si attesta intonro ai 12.200. In buona sostanza, nel Paese di Angela Merkel il tasso di mortalità è sensibilmente inferiore rispetto alle altre nazioni europee.

La strategia della Merkel per limitare i morti da Covid

bollettino 14 novembre
foto di repertorio

Ma come mai Germania ci sono così pochi morti da Covid-19? In questo risvolto pressoché paradossale – basti pensare, in effetti, che il primo contagio da coronavirus europeo è avvenuto proprio in Germania – a far la differenza è stato sicuramente l’atteggiamento tedesco, canonicamente diligente e rispettoso delle regole imposte dall’esecutivo. Tuttavia, fondamentale nella lotta alla pandemia è stata anche la strategia adottata dalla cancelliera Merkel, e che si è sviluppata secondo tre punti cruciali: la somministrazione di tamponi a tappeto, un forte investimento nella sanità territoriale, e al raddoppio dei posti letto nei reparti di terapia intensiva.


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Per quanto riguarda i test e i tamponi, era stato già appurato tempo fa come ogni tipo di azione di screening aiuti ad identificare tempestivamente l’infezione da Covid-19, evitando che questa possa provocare nel paziente infetto sintomi e complicanze fatali. In questo campo la Germania ha dimostrato di essere estremamente attiva, sostenendo anche un sistema di tracciamento efficace ed efficente.


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Per quanto riguarda il panorama delle strutture ospedaliere, è indubbia la solidità del sistema sanitario tedesco. La dimostrazione è data soprattutto ora che si è abbattuta sul Paese la seconda ondata: il governo non è mai andato a risparmio sulla sanità, e i tanti posti letto disponibili presso i vari nosocomi nazionali hanno permesso alla pressione provocata dall’emergenza di essere più sopportabile rispetto a quanto, ad esempio, non lo sia per l’Italia.

E tale aspetto riguarda, chiaramente, anche le terapie intensive: se all’inizio della pandemia si contavano circa 28 mila posti letto nei reparti dedicati, ad oggi se ne contano invece ben 40 mila – e tra questi, 30 mila sono forniti di respiratore. Appare ora senz’altro più evidente il quadro che ha portato la Germania ha contenere così ampiamente sia i contagi che, soprattutto, i decessi da Covid-19.

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