“Prigionieri in casa, veniamo minacciati dagli spacciatori”: l’appello

Nel quartiere di Arcella, in provincia di Padova, la gente è terrorizzata dagli spacciatori. Un condominio è diventato terreno di spaccio per un gruppo di stranieri, che minacciano e molestano gli abitanti.

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Un gruppo di stranieri si riunisce nel quartiere di Arcella per spacciare – meteoweek.com

Le famiglie del complesso di condomini “Le pietre”, situato in via Duprè nel quartiere di Arcella a Padova, vivono da mesi un incubo. Un gruppo di stranieri, infatti, si riunisce nel parco interno per spacciare. Si è creato, in questo modo, un via vai di malviventi che spaventa la popolazione. Gli spacciatori, in parte anche minorenni, inoltre, minacciano e importunano chiunque attraversi la zona. Per questa ragione in molti, per paura, non escono più di casa. Le forze dell’ordine, intanto, non sembrano intervenire, neanche a fronte di assembramenti che infrangono le norme contro il Coronavirus.

L’appello dei condomini

A denunciare la situazione insostenibile sono i condomini del complesso “Le pietre”. “Siamo al punto che si deve rimanere restare prigionieri nella propria casa per evitare di essere importunati e minacciati dagli spacciatori, sempre più giovani“, racconta D.P.S. Più volte gli abitanti del quartiere hanno chiesto aiuto, senza esse però ascoltati. “Ho richiesto spesso l’intervento delle forze dell’ordine segnalando da ultimo anche il fatto che nel parco interno al complesso si creavano assembramenti ma, fino ad ora, ho visto un solo intervento e spesso sono stato rinviato alla Polizia Locale“, spiega.

Comprendo che le forze dell’ordine rischiano una coltellata intervenendo contro questi gruppi di spacciatori che, anche se fermati, dopo poco tornano al loro posto, ma non è più tollerabile vivere in questo modo, si deve essere liberi di uscire di casa in tranquillità“. Per questa ragione è stata anche creata una raccolta firme da consegnare alla Polizia. L’obiettivo è denunciare come gli abitanti vivono da ormai diversi mesi a causa di un gruppo di stranieri, molti dei quali minorenni. “Se questi ragazzi si comportassero così nei loro Paesi di provenienza sarebbe già in prigione o sarebbero stati puniti in modo severo, mentre da noi la legge permette queste situazione“, continua D.P.S.

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Il complesso residenziale di via Duprè, nel quartiere Arcella di Padova – meteoweek.com

Il rischio, in questo momento di emergenza sanitaria, è che possa crearsi un focolaio di Coronavirus all’interno del complesso residenziale, ai danni del malcapitati abitanti. Nessuna regola relativa al distanziamento sociale o all’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, infatti, viene messa in atto dagli spacciatori. “Tutti le devono rispettare, non ci devono essere zone franche ci vuole più serietà e soprattutto maggiori controlli. La situazione non è più accettabile, i residenti hanno paura. Tutti noi viviamo nel disagio. Non si vedono interventi di qualsiasi tipo per migliorare la situazione, sono qui da circa tre decenni ma sto pensando di andarmene, anzi vorrei andarmene dal Paese ormai allo sbando“, conclude D.P.S.


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Le liti tra i gruppi di malviventi, inoltre, non sono rare. Schiamazzi, botte e perfino residui di sangue nei vialetti, che gli abitanti del complesso condominiale sono costretti a percorrere ogni giorno per andare a lavoro o ad effettuare commissioni. Talvolta loro stessi puliscono. Sempre più spesso, per timore di essere avvicinati, preferiscono restare a casa. Lo racconta anche I.I. Quando la polizia passa sulla via si vedono gli spacciatori che scappano, ma sono anche altrettanto veloci a tornare. Così non si può continuare ci si sente prigionieri“, dice.

Il colmo è che gli spacciatori stessi sembrano infastiditi dai passanti. “Loro devono fare il loro commercio e noi diamo fastidio. Personalmente ho ricevuto anche minacce perché mi sono trovata ad uscire di casa proprio durante una vendita. Sono arroganti, aggressivi sembra quasi che siamo noi gli intrusi, ormai stazionano qui a tutte le ore del giorno e oltre a spacciare lasciano rifiuti e lordume ovunque“, continua I.I.Di recente è venuto l’assessore alla Sicurezza Diego Bonavina a incontrarci. Gli abbiamo spiegato la situazione, abbiamo sentito tante belle parole ma nulla è cambiato, anzi. Ci ha detto che dobbiamo riappropriarci degli spazi: in questa situazione ce lo spiega lui come fare?“.

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