Costretta a elettroshock per mesi, ma diagnosi era errata: il dramma di Lucy Dawson

Lucy Dawson, 20 anni, è stata erroneamente chiusa in una clinica psichiatrica e sottoposta per mesi a elettroshock. I suoi continui mal di testa facevano pensare che avesse problemi psichiatrici. In realtà soffriva di una grave patologia. Ora è diventata una famosa modella.

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Lucy Dawson, 20 anni, prima e dopo essere stata rinchiusa in una clinica psichiatrica – meteoweek.com

La storia di Lucy Dawson, da paziente di una clinica psichiatrica a top model, è ai limiti dell’assurdo. La ragazza, originaria di Lincoln nel Regno Unito, ha iniziato a soffrire di continui mal di testa a circa vent’anni. Non era, tuttavia, l’unico grave sintomo che la affliggeva. Malessere generale, mancanza di forze e vista annebbiata, tra gli altri. I medici non riescono tuttavia a comprendere quale sia la causa e ritengono sia un problema psichiatrico. Per questa ragione la giovane viene rinchiusa in una clinica. Lì, per tre mesi, viene sottoposta ad elettroshock. La diagnosi era in realtà errata. La causa del suo dramma era una encefalite anti recettori Nmda. Ora è guarita ed è diventata una modella di successo.

Il dramma di Lucy Dawson

Il calvario di Lucy Dawson inizia nel 2016, quando inizia ad avvertire i primi malesseri insopportabili. “Una mattina la mia migliore amica mi ha trovato nella stanza, che avevo ridotto in condizioni penose, seduta sul pavimento e con gli occhi gonfi“, ha raccontato. “Non ero in grado di dire nulla, ho solo continuato a ridere in modo sconnesso“. Da lìla corsa in ospedale insieme alla famiglia. La ragazza, tuttavia, non era in sé. Urlava e cercava “di buttarsi dalla macchina in corsa“. Lo ricorda lei stessa, nonostante allora non riuscisse a spiegarsene il motivo.

All’arrivo al Lincoln County Hospital la situazione non è migliorata. Lucy Dawson continuava a soffrire, contorcersi e urlare dal dolore. Proprio gli strani comportamenti hanno indotto i medici a credere che avesse qualche problema di natura psichiatrica, tanto da poter fare del male a sé stessa e ad altri. Così è stata ricoverata subito in una clinica, in virtù di una legge inglese del 1983 che permette di trasferire i pazienti in preda a crisi isteriche e a rischio di autolesionismo in reparti di questo genere.

Proprio nel reparto psichiatrico Lucy Dawson vivrà un vero e proprio incubo. La ragazza diventa catatonica. Non riesce a muoversi né a parlare. Non reagisce ad alcuna cura per tre mesi. Nessuno riusciva a comprendere la reale causa del suo malessere. Nel giorno del suo ventunesimo compleanno, come ultimo tentativo, dunque, i medici decidono di sottoporla ad elettroshock. Anche dopo quest’ultimo le crisi, tuttavia, non davano tregua alla giovane. Soltanto dopo mesi e mesi, a seguito di lievi miglioramenti, è stata dimessa.

La giovane, a quasi un anno dal calvario, ha scoperto la causa del suo malessere grazie ad un semplice esame del sangue. Ha un’encefalite anti recettori Nmda, una malattia che colpisce ogni anno 500 mila persone ma che “spesso viene scambiata per qualcosa d’altro e quindi curata male“, come Lucy Dawson stessa oggi rivela. La malattia si manifesta nel momento in cui gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario attaccano i recettori che si trovano nel cervello.

La rinascita come modella

Lucy Dawson oggi riesce a convivere con la malattia, soprattutto grazie alla sua scoperta. Si sta sottoponendo ad un lungo percorso di riabilitazione, ma i miglioramenti sono già netti. Si è laureata in criminologia e adesso lavora come modella, nonostante sia rimasta parzialmente disabile a seguito di un incidente mentre era nella clinica psichiatrica. Nel corso di una crisi, infatti, è caduta violentemente su un termosifone a pavimento acceso e si è bruciata. L’impatto le ha causato un danno al nervo sciatico. Per questa ragione non ha piena mobilità ad una gamba.

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Lucy Dawson, nota modella inglese, oggi – meteoweek.com

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La sua piccola disabilità, tuttavia, non ha ostacolato la carriera da modella. Lucy Dawson, a quasi 25 anni, sfila sulle passerebbe e ha milioni di followers. Grazie alla sua drammatica storia è diventata un simbolo di speranza per molti di coloro che ancora cercano un nome da dare alle loro patologie. Il traguardo più grande, tuttavia, la ragazza lo ha raggiunto nella vita quotidiana. Finalmente può tornare a parlare e camminare senza avere paura di avere una crisi da un momento all’altro.

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