Cresce il fronte di negazionisti e no-vax: “Covid creato per acquisire potere”

Una indagine condotta da Swg spiega che la percentuale di negazionisti del Covid è in aumento. E sul fronte del vaccino il 37% degli intervistati svela che non vi si sottoporrà a gennaio.

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Una delle recenti manifestazioni dei negazionisti – meteoweek.com

Si sta avvicinando il momento più atteso da tutti i cittadini del mondo, ovvero quello della diffusione delle prime dosi di vaccino anti-Covid. Eppure cresce in maniera imponente una corrente, che è quella dei negazionisti del virus. Gente che porta avanti un’idea, ovvero quella che il Covid-19 non esista oppure venga inflazionato per cospargere il mondo di paura e terrore. Una corrente sempre più in voga, purtroppo, soprattutto in Italia. Almeno questa l’idea che emerge dall’ultimo sondaggio condotto da Swg, tra il 18 e il 20 novembre scorsi.

I ricercatori spiegano che, tra i 800 partecipanti alla ricerca, ce ne sono diversi che credono poco – o non credono affatto – nell’esistenza del virus. “Un quinto di loro – si legge nella conclusione – abbraccia una posizione riduzionista (ritiene l’allarme eccessivo), mentre un quarto (+6% da settembre) grida al complotto. La teoria più in voga, seppure non l’unica, è quella del virus prodotto e diffuso dalla Cina”. Dunque tra i negazionisti e i riduzionisti, il nostro Paese deve fare i conti con chi non ha ben capito la misura del problema.

In merito alla rappresentazione del contagio, il 53% degli intervistati pensa che sia “grossomodo in linea con la realtà”. Di contro c’è un 21% che crede che la situazione sia stata esasperata e che “in realtà sia molto meno grave”. Tra i negazionisti si segnala un problema relativo soprattutto all’età media, visto che il 27% di loro oscilla tra i 25 e i 34 anni di età. Si tratta nella maggior parte dei casi di persone che studiano, lavorano e si spostano di più rispetto alla media. Per questo motivo, un comportamento poco prudente da parte loro potrebbe spalancare le porte del contagio.

A sostegno di queste teorie portate avanti dai negazionisti, emerge una figura molto discussa negli ultimi giorni. È quella di Niccolò Fraschini, consigliere di maggioranza del comune di Pavia, che ha già fatto parlare di sè. In questi giorni ha sottolineato l’idea secondo la quale la vita dei giovani viene sacrificata con le restrizioni, per salvare gli anziani. Ecco la sua nuova uscita: “Ormai questo piagnisteo sulle vittime penso abbia stufato tanti italiani. Per salvare poche migliaia di vecchietti stiamo rovinando la vita, nel lungo termine, a un sacco di giovani”.

Il coro dei negazionisti contro le restrizioni – meteoweek.com

Negazionisti in crescita

Ma emerge anche una serie di episodi decisamente poco edificanti, nei confronti di chi invece cerca di darsi da fare in ottica Covid. I protagonisti di questa vicenda sono i 190 volontari di Sos Lurago, una associazione no profit accusata di creare allarmismo. Ovviamente queste accuse vengono lanciate dai negazionisti, ma ecco la replica: “Si sta diffondendo l’idea che la nostra associazione si stia inventando servizi di emergenza per correre a sirene spiegate nelle vie dei paesi con il solo scopo di incutere timore alla popolazione, a seguito di pressioni dall’alto. Siamo disperati”.

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Tornando al sondaggio, un partecipante su quattro è convinto che il Covid sia un’invenzione per condizionare la popolazione mondiale e acquisire potere. “L’inclinazione al riduzionismo e al complottismo – si legge – , così come la resistenza verso l’eventualità di vaccinarsi contro il Covid, tratteggiano profili simili: sono persone accomunate da una diffidenza verso la narrazione ufficiale, dall’insofferenza per il distanziamento e l’uso della mascherina”. Il 20% dei partecipanti sostiene che il virus sia stato creato in laboratorio, mentre secondo il 5% “è stato inventato: è usato per controllare le persone e l’economia, ma di fatto non esiste”.

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Il 25% dei partecipanti al sondaggio è stato inserito nel novero dei complottisti, persone che abbracciano teorie per le quali il virus sarebbe stato creato dall’uomo. Il 21% invece rientra tra i riduzionisti, ovvero soggetti che ritengono che la realtà sia meno grave rispetto a quanto viene descritto e riportato. Capitolo vaccino: il 37% dei partecipanti al sondaggio svela che non vi si sottoporrà. Chi invece si vaccinerà, ha dimostrato non troppa fiducia verso le case farmaceutiche. E così il 75% si fida di un vaccino prodotto in Italia, il 67% di altri Paesi europei, il 57% degli Usa e il 54% del Giappone, ma il 71% non si inietterebbe un vaccino russo o cinese.

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