Coronavirus, Agostino Miozzo: “Col Natale? Uno tsunami ci travolgerà”

Agostino Miozzo, del Comitato tecnico scientifico, commenta la situazione del Coronavirus in vista del Natale. 

Il nome di Agostino Miozzo era salito alle cronache per via di un’ipotetica nomina come commissario della Calabria, nome poi sfumato e sostituito, come sappiamo, da Guido Longo, ex prefetto di Vibo Valentia che è tornato ad operare lì, nella sua terra, per provare di rimediare ai disastri delle nomine precedenti. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, in un’intervista a Inews24, si è detto però preoccupato dalla situazione del Coronavirus tanto che, a suo dire, non è ancora il momento di allentare le misure.

“Deve essere chiaro a tutti che anche le nostre più significative abitudini devono cambiare, oppure passeremo rapidamente da un’ondata all’altra. Tutte queste limitazioni, vengono imposte in funzione del fatto che sono l’unico modo per ridurre l’indice epidemico ed alleggerire la pressione su ospedali e terapie intensive”, ha spiegato l’esperto. E infatti, uno dei più grandi problemi che assale la sanità italiana e che mette in allarme i camici bianchi, è la mancanza di posti letto e di personale che potrebbero determinare la mancata assistenza per altre tipologie di infezioni. “Verremo travolti da uno tsunami inarrestabile che non si limiterà al coronavirus, ma aumenterà il rischio di morire d’ infarto o a causa di un incidente perché non ci saranno ambulanze, sale operatorie o terapie intensive disponibili.

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In previsione del Natale quindi, nessuno spostamento tra regioni, feste con pochi intimi e niente Messa di mezzanotte. Questa, potrebbe essere l’arma vincente specialmente visto lo shopping a Milano e Torino in occasione della riapertura dei negozi. “Quegli assembramenti sono la dimostrazione che qualcosa non va nei sistemi di controllo. D’altronde le linee guida prevedono di evitare assolutamente quel tipo di assembramenti. Vedere quelle scene non può che generare scoramento; dobbiamo capire se è un problema di comunicazione o di comprensione del rischio… o di entrambe”, ha proseguito Miozzo. Non c’è dubbio, tuttavia, che la riapertura dei negozi sia stata dettata esclusivamente dalla situazione economica e della difficolta di porre ripari ai danni, per alcuni irreparabili, di milioni di persone nel Paese.

Il medico ha poi commentato gli assembramenti per l’addio a Diego Armando Maradona: “Capisco l’emozione e il dolore che ha accompagnato la città di Napoli durante questo evento, ma anche lì le scene che abbiamo visto sono inaccettabili, mi pare evidente che chi doveva vigilare non l’abbia fatto”. E ancora, la questione scii: “Il fattore di rischio non deriva dallo sci, ma dagli assembramenti negli impianti, negli alberghi, e a causa degli spostamenti della popolazione. Sappiamo anche però che esiste un’economia che vive di questo turismo e il Governo dovrà fare i conti anche con questo”. Il rischio, tra l’altro, è anche quello che la riapertura degli impianti sciistici possa portare molte persone a passare la Regione, magari per raggiungere la Svizzera.

Che Natale sarà?

“Trovo tutto ciò politicamente imbarazzante. Il problema dovrebbe essere gestito dall’Europa, che però fatica ad essere una struttura leader nei confronti dei singoli stati”, ha proseguito Miozzo. Quindi, che Natale dobbiamo trascorrere? L’esperto risponde: “Un Natale sobrio e tranquillo senza quella coreografia a cui siamo tutti abituati. Come non si potrà andare alla tradizionale Messa di natale, non a mezzanotte … sono sicuro che il buon Dio ci perdonerà. Su questo aggiungo che anche la Conferenza episcopale ha dimostrato una piena e assoluta collaborazione e comprensione”.

Quella che stiamo vivendo, conclude l’esperto, è un’emergenza globale, non solo sanitaria che ormai impatta ogni sfera della vita sociale, economica, fisica, psicologica e spirituale. Bisogna ancora attendere, ancora resistere, mantenendo comportamenti ordinari fino a quando non ci sarà una risposta. Il vaccino.

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