A Natale niente ricongiungimenti tra parenti: regioni chiuse per tutte le festività

Il nuovo Dpcm non dovrebbe consentire il rientro a casa a Natale di chi vive lontano dalla propria famiglia. La chiusura delle regioni dovrebbe restare in vigore tra il 19 dicembre e il 10 gennaio.

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A Natale sarà difficile tornare a casa – meteoweek.com

La giornata odierna sarà particolarmente tesa tra le mura di Palazzo Chigi. Si dovranno discutere i nuovi provvedimenti che rientreranno nel Dpcm in vigore durante le feste di Natale e di fine anno. Saranno in particolare Francesco Boccia e Roberto Speranza a spingere per porre delle norme abbastanza severe, seppur meno stringenti rispetto a quelle appena messe da parte con la nuova “colorazione” delle regioni. Ma saranno proprio gli spostamenti tra le varie regioni tra gli argomenti di maggiore tensione tra le varie fazioni all’interno della squadra di Governo.

Sono in particolare i presidenti di regione di centro-destra a mettere alla frusta l’attuale esecutivo. Soprattutto per quanto riguarda la riapertura della stagione sciistica, attualmente vietata fino al prossimo 10 gennaio. E non ci sarà nessuna zona bianca, come aveva invocato nelle scorse ore il governatore ligure Giovanni Toti. Ma la principale intenzione del Governo – o quantomeno della sua ala più “proibizionista” – è quella di evitare una terza ondata, o di ridurla il più possibile. Per questo motivo sembra restare in voga la strada invocata da Speranza e Boccia.

La data del 19 dicembre sembra essere quella in cui tra le varie regioni italiane si alzerà un muro. Non sarà consentito il rientro a casa dei propri familiari, sia per gli studenti fuori sede che per chi lavora lontano dalla sua città natale. Questo provvedimento, qualora verrà inserito nel nuovo Dpcm, dovrebbe durare fino al 10 gennaio prossimo. Un modo per lanciare un messaggio difficile da equivocare: il Natale in casa con i parenti sarà molto difficile per chi lavora lontano da casa. Con buona pace di chi si augurava di riabbracciare i propri cari, seppur senza uscire dal proprio appartamento.

Francesco Boccia insiste: niente riaperture – meteoweek.com

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Intanto viene confermato l’orario del coprifuoco che inizierà alle 22. Un provvedimento che non vedrà eccezioni neanche nei giorni di vigilia e di festa. Quindi niente messa di Natale a mezzanotte e soprattutto rientro (o permanenza) a casa in vista del brindisi della notte di San Silvestro. Una decisione sposata in pieno anche dai vertici della Commissione europea, la quale chiederà a tutti gli Stati membri di imporre il coprifuoco. L’obiettivo è quello di “evitare cerimonie religiose con grossi assembramenti, sostituendole con iniziative online, in tv o alla radio“.

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In Italia ci saranno le attuali restrizioni, ma verranno formulate anche delle forti raccomandazioni. Un Natale solo con gli affetti più cari e con i parenti più stretti. Quindi niente grandi tavolate, ma si resta vicino alle persone che si amano. E per dirla come ha fatto il ministro Boccia: “Per evitare la terza ondata dobbiamo continuare con il rigore e il distanziamento sociale. Io a Natale resterò a Roma: il momento dell’abbraccio con i miei genitori e parenti in Puglia arriverà in un giorno diverso“. Ma Zaia e Toti puntano i piedi: vogliono riaprire gli impianti sciistici.

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