Recovery Plan, via libera del governo: ma Italia Viva si astiene

Crisi di governo sempre più vicina dopo la decisione dei ministri di Italia Viva di astenersi dall’approvazione del Recovery Plan

Il consiglio dei ministri approva il Recovery Plan: 222 miliardi di investimenti che arrivano a destinazione nonostante una discussione molto vivace con i rappresentanti di Italia Viva, le due ministre Bonetti e Bellanova che poi al momento della votazione decideranno di astenersi.

Recovery Plan approvato, nonostante tutto

Il governo approva e ora rinvia la discussione alla Camera e al Senato. Ma la tensione all’interno della maggioranza resta molto alta con un contraddittorio che a questo punto attende solo la conferenza stampa di Matteo Renzi, previsto per oggi. E l’eventuale faccia a faccia con Giuseppe Conte.

Non una crisi vera e propria: che sarebbe stata inevitabilmente aperta dal ‘no’ dei rappresentanti di Italia Viva. Un rinvio a un confronto definitivo più ad alti livelli. Le ministre renziane, per ora, non si sono ancora dimesse rinviando qualsiasi decisione alla giornata di oggi.

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Dibattito teso

É  stata una lunga notte a Palazzo Chigi: la riunione è iniziata intorno alle 22.15 per concludersi all’1 passata. Un’ora e mezza più tardi è stata consegnata a giornalisti e agenzie la nota stampa che riassumeva i termini dei Recovery Plan.

Il tutto al termine di un dibattito che le fonti ufficiose di Palazzo Chigi definiscono ‘molto teso’.

Italia Viva riconosce alcuni  passi avanti. Ma tra troppe criticità in un testo giudicato in forte ritardo sulle urgenze del Paese.

Il resto della compagine di governo, a cominciare dai ministri Dem, si stringe intorno a Conte. Difendendo il Mes e criticando la decisione di Bonetti e Bellanova di astenersi.

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Il Recovery Plan

Il Recovery plan, un pacchetto di interventi da 222,9 miliardi è racchiuso in un documento da 160 pagine che prevede 46,18 miliardi per digitalizzazione e cultura, 68,9 per la rivoluzione, 31,98 miliardi per le infrastrutture, 28,49 miliardi per l’istruzione, 27,62 miliardi per l’inclusione e la coesione tra diversi progetti dedicati a lavoro, famiglia e politiche sociali. Oltre a quasi venti miliardi per la salute.

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Ore frenetiche

Oggi giornata frenetica di consultazioni per capire se e come la crisi di governo si aprirà in modo definitivo. Poi un nuovo doppio consiglio dei ministri. Il primo, in serata, sul nuovo disegno di legge anti-Covid che potrebbe provocare l’attuale stato di emergenza fino al 30 aprile. L’altro domani sul decreto ristori di questo mese. Nel frattempo se sarà crisi la discussione si aprirà a un livello più ampio.

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