Governo Draghi, via libera da Camera e Senato. Ecco cosa succede ora

Ottenuta la fiducia alla Camera e al Senato, ora il governo Draghi è nel pieno delle sue funzioni. Ecco cosa ci attende.

Il governo di Mario Draghi è pienamente operativo. Dopo aver incassato la fiducia sia alla Camera che al Senato l’Esecutivo può contare su una maggioranza ampia e forse instabile, ma di fatto ed è nel pieno delle sue funzioni e attendono scelte importanti che mettano in pratica il programma di Governo annunciato dal Presidente del Consiglio nei suoi discorsi alle Camere. Il nuovo asse può contare sull’appoggio del Movimento Cinque Stelle, che si avvia però ad una scissione interna. Ma anche sul Partito democratico e su Liberi e Uguali, così come sul gruppo Misto, su Italia Viva, su +Europa e su Azione, fino alla Lega e Forza Italia. Resta fuori Fratelli d’Italia, che ha votato no alla fiducia rimanendo all’opposizione.

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Terminati i passaggi istituzionali, ora si entra nel vivo del lavoro e l’emergenza da affrontare è chiaramente quella sanitaria, ma anche la crisi economica e sociale che attraversa il Paese e che richiede che vengano messe in campo tutte le energie e proprio sul piano vaccinale c’è necessità di accelerare. Per questo Mario Draghi ha posto l’urgenza di spingere con le vaccinazioni, sfruttando esercito, Protezione civile ed altri organi ma anche tutte le strutture a disposizione già pronte: caserme e palestre. C’è anche da lavorare al Recovery plan, piano che dovrà essere pronto a breve. C’è poi da lavorare sulla giustizia e sulle politiche ambientali, così come sull’innovazione tecnologica.

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Nessun lockdown

C’è poi da guardare alle scadenze dei Dpcm. Draghi potrebbe optare per il decreto legge; intanto il prossimo dovrebbe arrivare il 5 marzo, quando scadrà l’ultimo a firma Conte. Domenica arriverà invece l’ordinanza del Ministro Speranza e molte regioni dovrebbero cambiare colore, sulla base dei dati oggettivi dell’evoluzione della pandemia. Fino al 5 marzo rimarrà l’attuale sistema a fasce, con la chiusura dei confini regionali e il coprifuoco al 22. Sembra anche che, tra i piani di Draghi, ci sia un ridimensionamento del Comitato Tecnico Scientifico, oggetto di polemiche da parte della maggioranza in seguito alla questione della chiusura degli impianti sciistici. Lega e Forza Italia hanno chiesto un taglio dei componenti del CTS e Mario Draghi potrebbe in effetti seguire questa scia, ridimensionando i componenti e mettendo il punto su una comunicazione che dovrà essere più chiara e meno fraintendibile,  per evitare che si generi allarme e confusione tra i cittadini.

 

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