Minacciano Segre per il vaccino Covid, perquisizioni e sequestri per un pensionato e un 40enne

minacce e insulti contro Liliana Segre, perquisizioni e sequestri - meteoweek.com
Avevano lanciato contro Liliana Segre minacce e insulti, sotto il post in occasione della vaccinazione della senatrice. Nelle prime ore di questa mattina sono stati effettuati perquisizioni e sequestri ai due indagati per odio razziale.

Avevano minacciato e scritto insulti contro Liliana Segre sotto il post con cui la senatrice a vita mostrava il momento della somministrazione al vaccino anti Covid-19. L’inchiesta è stata affidata alla Procura di Milano, e si contano anche due indagati per diffamazione. Nelle scorse ore, però, un pensionato della provincia di Cagliari e un 40enne del Viterbese sono stati protagonisti di perquisizioni e sequestri, effettuati dalla polizia polizia postale dagli uomini della Digos. Gli agenti hanno agito sotto la disposizione del responsabile dell’antiterrorismo di Milano, Alberto Nobili, che sta indagando per minacce aggravate dall’odio razziale.
Perquisizioni e sequestri, indagati ammettono le proprie colpe
Le minacce e gli insulti, si ricorda, erano stati lasciati tramite alcuni commenti a un post pubblicato dalla senatrice Liliana Segre il 18 febbraio scorso. “Aveva paura di morire la str…? Non sono riusciti neanche i tedeschi ad ammazzarla.. e ora ha paura di morire??”, e ancora: “Ma se tirasse le cianche quanto si risparmierebbe”. Queste le raccapriccianti parole che gli indagati hanno lanciato con ferocia contro la senatrice a vita.
Ora sono tutti indagati per minacce aggravate dall’odio razziale: si tratta di un pensionato di 75 anni, residente a Porto Scuso (in Sardegna), e di un panettiere di 40 anni residente a Viterbo (nel Lazio), che avrebbe da poco perso il lavoro a causa proprio del Covid. Nei loro confronti questa mattina gli investigatori hanno effettuato perquisizioni e sequestri, all’interno delle loro abitazioni. Entrambi i coinvolti avrebbero tuttavia ammesso le loro colpe, per le quali – sebbene il pensionato abbia sottolineato di essersi appellato alla “libertà di espressione” – il 40enne avrebbe anche chiesto scusa.
LEGGI ANCHE: Le mani di Cosa Nostra sulle scommesse online: indagini a tappeto
Questo quanto è possibile leggere dal comunicato pubblicato dalla questura: “All’esito delle indagini, gli investigatori del compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Milano e della digos dello stesso capoluogo, hanno individuato due soggetti, ritenute essere gli autori dei commenti antisemiti più aggressivi, il primo G.G.T di 75 anni residente nel Cagliaritano ed il secondo G.T. Di 40 anni residente nel Viterbese”.
LEGGI ANCHE: Inchiesta GdF sulle forniture di mascherine: 3 arresti, sequestri per 22 milioni
E ancora: “Nel dettaglio, le attività hanno consentito l’emissione da parte del coordinatore della sezione distrettuale antiterrorismo di Milano, Alberto Nobili, dei decreti di perquisizione locale e personale, e contestuali decreti di ispezione sui sistemi informatici e/o di telecomunicazione a carico degli indagati, cui è stata data esecuzione, nella mattinata odierna, con l’ausilio del personale degli uffici della polizia postale di Roma e Cagliari e delle digos di Viterbo e Cagliari. Le perquisizioni hanno permesso di riscontrare le ipotesi investigative, acquisiti ulteriori elementi probatori sui dispositivi informatici adesso al vaglio degli specialisti della postale”.