Non solo giochi, ma anche plastilina, zainetti, modellini e costruzioni, giocattoli pericolosi privi delle etichette previste dalle norme di legge 
La Guardia di Finanza di Treviso ha concluso un’operazione estremamente complessa che ha portato al sequestro di oltre 6000 giocattoli. Tutti pericolosi, privi delle necessarie indicazioni ed istruzioni e delle etichette di sicurezza previste dalle norme europee.
Giocattoli illegali
L’operazione, organizzata in ambito internazionale di concerto con l’Europol e denominata ‘Ludus’, era iniziata a ottobre dopo che alcuni carichi di giocattoli non idonei erano arrivati in Italia. Da questa prima verifica erano iniziate una serie di indagini che hanno esteso l’inchiesta a macchia d’olio.
Il giro di giocattoli, tutti privi delle etichette previste dalla legge, riguardavano giocattoli prodotti all’estero in 24 paesi diversi, quasi tutti europei, per convergere nell’area trevigiana.
Le forniture riguardavano non solo giochi tradizionali come bambole e peluche, modellini e macchinine. Ma anche vasetti di plastilina, costruzioni, zainetti.
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Commercianti denunciati
Il denominatore comune di tutti gli oggetti era che fossero privi delle indicazioni riguardanti le modalità di utilizzo e dei marchi di sicurezza che devono essere per legge presenti sia sulla base delle normative italiane che di quelle dell’Unione Europea.
L’indagine dopo la prima inchiesta dell’ottobre scorso, si amplia considerevolmente fino a
individuare e sequestrare seimila oggetti. Segnalati alla camera di commercio cinque titolari di esercizi commerciali a Treviso, Castelfranco Veneto, Oderzo, Susegana e Vittorio Veneto. Rischiano una sanzione che va da un minimo di 1.500 euro fino a 10mila euro.
Quello dei giocattoli contraffatti è uno dei tanti settori di commercio che garantisce importanti guadagni spesso a discapito della sicurezza di ragazzi e bambini.
