Emergenza scuola, quando il Governo deciderà per la riapertura?

Le lezioni in presenza dovevano essere al centro delle scelte del governo, ma le riaperture sono lontane. Al momento nessuna differenza con il governo Conte. La situazione per regione.

Speravamo in un cambio di passo che non è arrivato. Anche per il Governo Draghi riaprire le scuole non è una priorità, anzi la scuola è sempre il primo luogo da chiudere per limitare i contagi, così come era accaduto durante l’anno di pandemia vissuto dal Governo Conte II. In ogni caso saranno i dati sul contagio a condizionare ogni decisione, sperando che il nuovo decreto legge che sarà operativo dopo Pasqua dia notizie confortanti. Oggi il Consiglio dei Ministri si pronuncerà, il rischio è che le misure attuali restino in vigore fino al 15 aprile, con un ulteriore danno per l’istruzione.

Il premier Mario Draghi, durante le comunicazioni al Senato in vista del Consiglio Ue. ha annunciato che “se la situazione epidemiologica lo consentirà la scuola aprirà in primis, anche nelle zone rosse“. Il riferimento è alle scuole primaria e dell’infanzia, così come richiesto dalla ministra delle Pari opportunità Elena Bonetti e confermato dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi secondo il quale “i più piccoli che devono essere i primi a poter tornare, su questo lavoriamo giorno e notte“.

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi

La soluzione non può essere sempre quella della didattica a distanza, su cui dati sono impietosi. La possibilità di collegarsi in Dad è infatti preclusa per circa il 23% degli studenti, in particolare nelle zone del Mezzogiorno. Per non compromettere del tutto l’anno scolastico e tornare in presenza, realisticamente l’orizzonte è quello di Maggio, in cui le temperature più alte e (si spera) la campagna vaccinale, potrebbero dare respiro abbassando l’indice di contagio e i casi di decessi e portando le regioni in zona gialla.  L’auspicio è che almeno metà della popolazione scolastica torni in classe in vista anche degli esami di terza media e di maturità che si terranno a giugno e attualmente previsti in presenza. Un modo per riaprire più velocemente è quello di concludere la vaccinazione per tutto il personale della scuola, al momento però è lo stesso Ministro Bianchi a dichiarare che solo la metà dei docenti ha ricevuto la prima dose di vaccino.

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LA SITUAZIONE PER REGIONE

Stando agli ultimi dati, la prima regione per numero di vaccini fatti al personale scolastico è la stessa che ha fatto meno ore di tutte in presenza durante quest’anno, ovvero la Campania con 87.402, poi Puglia 82.590 e Lazio 75.765. Il Piemonte ha vaccinato 50.731 operatori scolastici, la Lombardia invece 52.633. La Sicilia ha vaccinato 56.255 dipendenti delle scuole, la Calabria solamente 3811. La Toscana ha vaccinato, tra docenti, dirigenti scolastici e personale Ata, 56.482 mentre l’Emilia Romagna 56.181 e il Veneto 54.372.

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