Giornale tedesco attacca Dante: «Italia ha poco da festeggiare, era un plagiatore»

Giornale tedesco attacca Dante:«Voleva solo giudicare e condannare». Inoltre sarebbe «anni luce dietro a Shakespeare»

Giornale tedesco critica Dante-Meteoweek.com

Un giornale tedesco, il Frankfurter Rundschau, in una analisi fatta dal suo fondatore e traduttore Arno Widmann sulla Divina Commedia di Dante Alighieri paragonandola alle opere di Shakespeare, nell’ambito della giornata dantesca, critica il Sommo Poeta. Tra le critiche più aspre nei confronti dell’autore fiorentino, il «piacere di giudicare e condannare» a detta del giornalista. «L’amoralità di Shakespeare, la sua descrizione di ciò che è, ci sembra anni luce più moderna dello sforzo di Dante di avere un’opinione su tutto, di trascinare tutto davanti al giudizio della sua morale. Tutta questa gigantesca opera è lì solo per permettere al poeta di anticipare il Giudizio Universale, di fare il lavoro di Dio» nel separare i buoni dai cattivi.

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Secondo l’autore dell’articolo, il nostro Paese avrebbe ben poco da festeggiare, poiché a sua detta Alighieri era «anni luce dietro a Shakespeare» e non avrebbe molto a che vedere con la nascita della lingua italiana. Widmann asserisce che l’Italia elogia Alighieri «perché ha portato la lingua alle altezze della grande letteratura: si è costruito la lingua per la sua opera e da questa lingua è nata la lingua dei suoi lettori e poi dell’Italia». Secondo il giornalista tedesco, questa sarebbe la versione, a suo parere erronea, che veniva data agli studenti italiani di 60 anni fa. Come poeta lirico, prosegue Widmann, Alighieri sarebbe stato preceduto dai trovatori di Provenza, ergo «la prima lirica in madrelingua italiana fu scritta in provenzale».

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Secondo Widmann la Divina Commedia non sarebbe un’idea originale poiché sarebbe stata preceduta da un poema mistico arabo in cui si racconta dell’ascesa al Cielo, come avrebbe messo in evidenza il ricercatore spagnolo Asìn Palacios nel 1919. La versione del suddetto ricercatore sarebbe stata smentita dagli studiosi italiani che «vedevano minacciata l’originalità del loro eroe Dante».

A sua detta, neanche l’amore tra uomo e donne come via per elevare lo spirito l’avrebbe inventato Dante, poiché proverrebbe «da Lutero e dalla Riforma». Infine, l’autore tedesco lancia una stoccata allo scrittore statunitense T.S. Eliot, che in un noto saggio del 1929 si sarebbe reso reo di aver affiancato Dante a Shakespeare.

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