Rischio legionella in un ospedale: reparti chiusi e pazienti portati in altri nosocomi

Rischio legionella in un ospedale: reparti chiusi e pazienti portati in altri nosocomi. La scoperta dopo il decesso di una paziente positiva a Covid e legionella 

Ospedale Bari-Meteoweek.com

Pericolo legionella all’Istituto oncologico Giovanni Paolo II di Bari. Nella serata del 25 marzo la direzione sanitaria ha disposto un provvedimento per far partire le operazioni di disinfezione della rete idrica in ogni reparto. Il rischio legionella era emerso due settimane fa dopo la morte di una paziente che dopo il decesso si era scoperta positiva sia al Covid sia alla legionella.

Dopo stretti controlli sulla rete idrica del reparto (nel frattempo chiuso per precauzione) in cui era ricoverata la paziente deceduta, pazienti e staff sanitari si sono sottoposti ad analisi e nessuno ha contratto il batterio.

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Dopo altri accertamenti su tutta la struttura ospedaliera, sono emersi dati che preoccupano in merito alla presenza di legionella e si sospetta possa essere nell’intera rete idrica. Da qui la scelta da parte della direzione sanitaria di bloccare i ricoveri e trasferire i pazienti in altri ospedali, per fare una bonifica totale. A partire da oggi saranno sospese le attività di ambulatorio.

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Lo scorso novembre, a causa di presenza di legionella rete idrica, si erano sequestrati due padiglioni del Policlinico di Bari, da poco dissequestrati dal magistrato e su cui sono cominciati interventi di bonifica e ristrutturazione della rete idrica. L’inchiesta penale è iniziata per via della morte di 4 pazienti per cause legate alla legionella e che vede sotto indagine i vertici dell’azienda universitaria, prima interdetti, poi reintegrati.

Dopo lo sgombero temporaneo dell’ospedale, Domenico Losacco della Fials, mette in evidenza «l’atto di coraggio disposto dal neo commissario straordinario, Alessandro Delle Donne, circa la disposizione urgente di chiusura delle degenze per rischio legionella atteso che nessuna responsabilità può essere ascrivibile alla sua persona poiché i fatti risalgono a un periodo antecedente al suo insediamento». Inoltre, Losacco richiede sia fatta luce su «nomi e cognomi dei responsabili che forse hanno posto a serio rischio la salute dei lavoratori e pazienti dell’Oncologico di Bari».

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