ReiThera, bloccati i finanziamenti. Ma il vaccino italiano funziona

Il vaccino di produzione italiana è stato bloccato dalla Corte dei Conti, eppure ha una buona efficacia e scarsi effetti collaterali.

Si è conclusa la fase 2 della sperimentazione del vaccino italiano ReiThera a vettore virale. I risultati sono ottimi, dalle analisi emerge una efficacia del 93% dopo la prima dose e del 99% dopo la seconda inoculazione. Rimarrebbe una terza fase da superare per rendere questo vaccino a disposizione di tutti, ma gli investimenti sul siero sono stati interrotti dalla Corte dei Conti.

Più strumenti si hanno, meglio è. Se I dati sono buoni il governo e il ministro Giorgetti dovranno fare le opportune riflessioni per avere uno strumento in più” ha commentato l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, sui risultati dello studio. Seppure vero che questo siero arriva con grande ritardo rispetto alla commercializzazione di Pfizer, AstraZeneca e gli altri, le dosi ora ci sono e la campagna vaccinale sembra a buon punto, la questione rimane aperta: perché bloccare ReiThera a fronte inoltre dei grandi investimenti già fatti? Inoltre il siero, stando a quanto dicono dall’azienda, sembra non avere gravi effetti collaterali.

I RISULTATI DI REITHERA

Reithera, società biotech con sede a Castel Romano, aveva annunciato i risultati dell’analisi preliminare di “Covitar”, lo studio clinico di Fase 2: “I risultati dopo le prime cinque settimane dall’inizio della vaccinazione confermano quanto già osservato nella Fase 1: il vaccino è ben tollerato alla prima somministrazione e ancor meglio tollerato alla seconda». Gli effetti collaterali del vaccino ReiThera sono per la maggior parte di grado lieve o moderato e di breve durata e principalmente riferibili a dolore e tensione al sito di iniezione, senso di affaticamento, dolori muscolari e mal di testa. Non si sono registrati eventi avversi seri correlabili al vaccino. Lo studio, iniziato lo scorso 18 marzo in 24 centri clinici distribuiti su tutto il territorio italiano, è stato condotto su 917 volontari di cui il 25% di età superiore a 65 anni e/o con condizioni associate ad un aumentato rischio di malattia severa in caso di infezione da SARS-CoV-2.

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