Raffaele Misuraca e Altea Morelli, rispettivamente 20 e 17 anni, sono morti in un incidente stradale avvenuto stanotte in contrada Oliveto Longo, in provincia di Cosenza. I due giovani erano a bordo di una Fiat 500, che all’altezza di una rotonda si è schiantata contro un Suv. Il conducente di quest’ultimo è attualmente ricoverato in gravi condizioni. Agli agenti della Polizia Stradale spetterà il compito di ricostruire la dinamica dell’incidente ed individuare eventuali responsabilità. Sui corpi delle due vittime verrà effettuata nei prossimi giorni l’autopsia. 
Drammatico incidente stradale nella notte a Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza. Raffaele Misuraca e Altea Morelli, rispettivamente 20 e 17 anni, hanno perso la vita in contrada Oliveto Longo, lungo la statale 106 jonica. Entrambi erano originari della zona. L’auto in cui viaggiavano, una Fiat 500, si è schiantata contro un Suv all’altezza di una rotatoria. L’impatto è stato fatale per i due giovani, che sono morti sul colpo. Inutili i tentativi di rianimarli da parte dei soccorritori del 118 giunti sul posto. Il conducente dell’altro mezzo coinvolto, invece, è rimasto gravemente ferito. Attualmente è ricoverato in ospedale. Da chiarire la dinamica dello schianto. Sul luogo si sono recati i Carabinieri di Rossano, il personale dell’Anas e gli agenti della Polizia stradale al fine di effettuare i necessari rilievi. La Procura della Repubblica di Castrovillari, inoltre, ha disposto l’autopsia sul corpo delle due vittime.
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Non è, purtroppo, il primo tragico schianto che si verifica sulla statale 106 jonica. La “strada della morte”. Così la hanno denominata i volontari dell’associazione “Basta Vittime sulla Strada Statale 106“, i quali hanno reso omaggio attraverso un post su Facebook ad Altea Morelli e Raffaele Misuraca, le due giovani vittime dell’incidente avvenuto questa notte. “Oggi la Calabria intera perde, per l’ennesima volta, due dei suoi figli migliori! Questo è l’ennesimo fallimento per ognuno di noi e per questa cosiddetta “società civile” incapace di assumere scelte che possano risolvere problemi che provocano morte e dolore da decenni”, si legge.
